Per contrastare gli effetti della grave siccità che ha colpito anche l’ Emilia-Romagna in queste settimane la massa di interventi promossi dalla Protezione civile regionale è valutata intorno ai 500 mila euro, anticipati dalla Regione, con interventi sviluppati a seguito della richiesta del Presidente Errani di dichiarazione dello stato di emergenza rivolta al Consiglio dei Ministri.

Attorno a questa massa di interventi si è attivata in permanenza la sala operativa delle Protezione civile, coordinando le operazioni (proprio oggi si sono aggiunte altre sei cisterne per altri Comuni dell’ Appennino parmense) e raccogliendo dati meteorologici e idrologici, in collaborazione con l’ Arpa regionale, e formulando proposte per la Giunta regionale.

Su questa base il presidente della Regione Emilia-Romagna, Vasco Errani, con la Protezione civile regionale ha messo a punto un pacchetto di proposte da sottoporre al Governo in vista della prossima definizione dell’Ordinanza di Protezione civile che il Governo stesso deve licenziare a breve. A questo proposito Errani ha espresso l’auspicio di un rapido iter procedurale e di una corrispondente seria dotazione finanziaria. In questo pacchetto di proposte sono cinque i punti principali che l’Emilia-Romagna porrà all’attenzione del Governo: la messa in sicurezza dei punti di approvvigionamento idropotabile e irriguo messi in crisi dall’abbassamento in particolare dei livelli del fiume Po; interventi a favore dei Comuni montani colpiti dalla crisi di acqua potabile; misure di pulizia dei bacini appenninici; misure di pulizia dei fiumi; sostegno ai maggiori costi sostenuti dalle imprese consortili per pompare acqua nella fase di crisi, secondo quanto documentato.

Il lavoro prosegue con scrupolo e attenzione nelle diverse realtà, tenendo presente che secondo i dati dell’ Arpa regionale non sono attese piogge da qui a domenica e le temperature attese restano, almeno fino a venerdì, sopra le medie stagionali.