Mentre inizia l’ estate, il periodo più a rischio per gli abbandoni di cani e gatti da parte di proprietari poco propensi ad affrontare le scomodità delle
vacanze insieme agli ‘amici a quattro zampe’, è già tempo di bilanci: ed i primi sei mesi del 2002 hanno stabilito un record negativo per gli abbandoni, ben 150.000, con un aumento del 15% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
I dati, ricavati da un monitoraggio su 100 canili sparsi per tutto il Paese, li hanno forniti gli Animalisti italiani della Peta (People for the ethical treatment of animals). In Italia, secondo dati del ministero della Salute, ci sono 816.610 cani e 1.290.692 gatti randagi. L’ Emilia Romagna (102.000) e la Campania (90.000) sono le regioni con il più alto numero di randagi. Il 35% degli italiani (22 milioni di persone) possiede un cane o un gatto; i primi sono 6,9 milioni,
i secondi 7,4 milioni. Tra le cause del fenomeno ”vanno inclusi, oltre alla scarsa sensibilità delle persone e alle multe irrisorie, la cattiva abitudine di regalare cuccioli ai figli,
la latitanza dei Comuni, che non applicano il tatuaggio, l’ anagrafe e la sterilizzazione degli animali (previsti dalla Legge 281 sul randagismo) e la difficoltà di andare in vacanza con il proprio animale: sono infatti ancora pochi gli alberghi e
le spiagge che accettano cani e gatti”. In proposito, gli Animalisti italiani hanno realizzato il vademecum ”Estate 2002”, con l’ elenco di pensioni e spiagge che li accettano; è inoltre partita una raccolta di firme per l’ abolizione del
divieto di accesso degli animali nelle spiagge.
L’ abbandono degli animali provoca ogni anno oltre 4.000 incidenti stradali, con 400 feriti ed almeno 20 morti tra le persone”.