Il Sindaco di Modena, Giuliano Barbolini, interviene con una dichiarazione sulla manifestazione di sabato, promossa dal Social forum.

“Come tutte le manifestazioni, anche quella promossa per sabato prossimo dal Social forum sul tema del Centro di permanenza temporanea, rientra tra gli elementi fondanti di una dialettica democratica, non violenta e rispettosa del dissenso e delle diverse opinioni in campo, che questa città ha nel suo Dna. E sviluppare questa dialettica e questo confronto, anche sulla questione del Centro di permanenza, è versante rispetto al quale l’Amministrazione comunale non si è mai sottratta, come dimostrano gli incontri avuti nelle scorse settimane, con i rappresentanti dello stesso Social forum e con altre espressioni della società civile modenese, unitamente ai ripetuti confronti e pronunciamenti del consiglio comunale. La realizzazione del Centro di permanenza è obiettivo sul quale, come Comune, siamo da anni impegnati e rispetto al quale da tanti cittadini, come da numerose associazioni economiche, forze sociali e politiche, sono venute pressanti richieste. Il Centro non è mai stato visto come un fine, ma come uno strumento, entro un contesto normativo (quello della legge Turco-Napolitano) e nell’ambito di una precisa strategia di governo locale, che ha sempre cercato di tenere insieme due elementi per noi non scindibili: e cioè dare garanzie, per chi vive a Modena, sulla vivibilità e la tutela della sicurezza da un lato e dall’altro garantire politiche di accoglienza e di inclusione verso gli immigrati. Questo è lo scenario entro cui pensiamo vada giudicato il problema del Centro di permanenza, come del resto mi pare abbiano riconosciuto nel loro pronunciamento positivo anche gli esponenti della Consulta per l’immigrazione. Certo il nostro percorso si inserisce in un quadro legislativo che potrebbe modificarsi. In proposito non posso che ribadire che chiederemo al governo il rispetto degli impegni e dell’originaria impostazione che il Centro di Modena ha nelle sue caratteristiche di realizzazione e di gestione. Ma c’è di più. Indicare l’obiettivo di un impegno per modificare il progetto di legge Bossi-Fini, non è una scorciatoia di comodo, ma un terreno preciso di azione, sul quale, come dimostrano le evidenti spaccature presenti nel centro destra a livello nazionale, c’è un margine reale per sviluppare una iniziativa politica. Partendo da queste considerazioni, pur non nascondendomi le divergenze, guardo con attenzione alla manifestazione di sabato, certo che la scelta non violenta sia totalmente condivisa dagli organizzatori e da chi sarà in strada a manifestare. Anche dai ripetuti incontri con le forze dell’ordine, per garantire soluzioni organizzative sostenibili per la città (prassi che mi pare rientri in un normale esercizio di dialettica rispettosa dei rispettivi ruoli), gli organizzatori hanno adottato una scelta sul percorso responsabile e di cui va loro dato atto. Credo si sia operato, anche col contributo dell’Amministrazione comunale, per produrre esiti positivi, superando allarmismi inutili, ma anche sapendo venire incontro alle sensibilità dei cittadini. Se si continuerà a fare questo, che è un esercizio di responsabilità collettiva, avremo dato una prova di maturità ed anche consentito di discutere e approfondire il merito dei problemi che abbiamo di fronte (che non sono il percorso di un corteo) e le possibili soluzioni da adottare. Questo sono certo è ciò che interessa in primo luogo al Social forum, come all’Amministrazione comunale ed a tutti i cittadini”.