Acqua osservata speciale in Emilia-Romagna. Anche se è presto per creare allarmi, le temperature al di sopra della media stagionale e le scarse piogge invernali, mostrano che siamo in una fase di siccità moderata. Il cambiamento climatico è già in atto e ha un forte impatto sul settore agricolo, che tenderà ad accentuarsi nel futuro.

E per fare il punto sullo stato delle risorse idriche si è riunita oggi, in Regione, la Consulta agricola dell’Emilia-Romagna, alla presenza dell’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli, con la partecipazione dell’Agenzia per la prevenzione e l’ambiente (Arpae), dell’Associazione nazionale bonifiche e irrigazioni (Anbi) e del Consorzio per il canale emiliano romagnolo (Cer).

“Siamo ancora lontani dai valori delle annate più siccitose, come il 2012 e il 2017, ma è indubbio che ci troviamo con una situazione anticipata di scarsità idrica proprio nel momento in cui crescono i fabbisogni per le colture- afferma l’assessore Caselli-. Se questa scarsità si trasformerà o meno in un’emergenza, molto dipenderà dalle precipitazioni primaverili. Le previsioni a medio termine non sembrano essere particolarmente favorevoli ed è per questo che ci siamo attivati per tenere monitorata la situazione, sia a livello regionale che di bacino padano, coinvolgendo le rappresentanze del mondo agricolo”.

“Siamo al fianco delle imprese agricole- aggiunge l’assessore-, pronti a prendere decisioni tempestive nel caso di conclamate carenze idriche intervenendo a tutti livelli compreso quello del bacino padano. Nonostante i nostri prelievi siano il 5% di quelli di Lombardia e Piemonte, il Po rimane la principale fonte di approvvigionamento del nostro sistema irriguo ed è fondamentale che sia garantita un’adeguata portata nel tratto emiliano-romagnolo anche per contrastare l’ingresso delle acque marine. Partecipiamo attivamente all’Osservatorio idrico dell’Autorità di Distretto del Fiume Po e abbiamo sostenuto e condiviso la decisione presa la settimana scorsa di incrementare il volume di invaso dei grandi laghi alpini per assicurare una riserva idrica nel momento di maggiore fabbisogno”.

I dati presentati da Arpae mostrano una situazione di siccità moderata, più accentuata nella pianura centrale, dovuta a precipitazioni invernali al di sotto della media e a temperature molto elevate per la stagione, con anomalie che in alcune zone superano i 4 gradi, che hanno accentuato il deficit idrico nei suoli e impedito accumuli nevosi in montagna. Per le prossime settimane non si prevedono apporti di pioggia significativi, mentre le temperature dovrebbero rimanere nella media climatologica.

Il Canale Emiliano Romagnolo, dal 1^ marzo, ha avviato la stagione irrigua. Preoccupano però in prospettiva i livelli del fiume Po da cui viene prelevata la risorsa idrica che risultano attualmente tre metri al di sotto dei livelli dell’anno scorso.

“Oltre alle risposte contingenti servono poi quelle strutturali- prosegue Caselli-. Proprio ieri il ministero dell’Agricoltura ci ha comunicato che gli altri tre progetti per infrastrutture irrigue presentati dai nostri Consorzi di bonifica nel bando del Programma di sviluppo rurale nazionale potranno essere finanziati (i primi 5 erano stati già finanziati con i fondi del Psrn e del Fondo per lo sviluppo e coesione). Tutti i progetti presentati dai Consorzi di bonifica dell’Emilia-Romagna saranno quindi realizzati per un importo complessivo di circa 128 milioni di euro. Un risultato che va a merito della capacità progettuale dei Consorzi e della nostra capacità di fare sistema.

A questi si aggiungono progetti per ulteriori 80 milioni di euro derivanti dal Piano straordinario invasi, dalla Finanziaria 2018 e dai fondi per fronteggiare il fenomeno della subsidenza”.

Si tratta di progetti cantierabili a breve i cui effetti positivi, in termini di disponibilità idrica, si concretizzeranno nell’arco di pochi anni.

“Come assessorato stiamo inoltre procedendo al rilascio delle concessioni per i 18 progetti finanziati con le misure del Programma di sviluppo rurale per invasi fino a 250.000 metri cubi e relative infrastrutture di distribuzione dell’acqua- sottolinea l’assessore-. Sono 17,8 milioni di contributi per una capacità complessiva di stoccaggio di 2,4 milioni di metri cubi a servizio di 1.500 aziende agricole”.

“Una cosa mi preme però sottolineare- chiude Caselli-. La realizzazione di questi importantissimi progetti, che sono già tutti cantierabili, richiederà comunque diversi anni. Noi però siamo tenuti a rispondere ai fabbisogni degli agricoltori già nel presente ed è per questo che ci siamo attivati in tutte le sedi, con gli strumenti disponibili, per rispondere da subito ai primi eventuali segnali di siccità”.