Prevenzione e intervento precoce sono le due parole chiave della Giornata mondiale dell’udito, promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per oggi, domenica 3 marzo. E sono anche i due cardini dell’attività dell’Azienda USL di Modena, attraverso il lavoro quotidiano svolto dall’U.O. di Otorinolaringoiatria di Area Nord diretta dal dottor Sauro Tassi, afferente alla struttura complessa interaziendale diretta dal dottor Livio Presutti.

La “mission” principale del servizio, ovvero la salute dell’orecchio a ogni età, viene perseguita tramite l’integrazione con altri servizi: dal 2012, come stabilito da legge regionale, nei Punti nascita viene effettuato lo screening audiologico neonatale, che consente di identificare i neonati affetti da ipoacusia (sordità) congenita e avviare gli interventi di riabilitazione necessari, di natura logopedica o protesica; la stretta collaborazione con il servizio di Neuropsichiatria infantile permette di riconoscere l’eventuale presenza di difetti uditivi nei bambini con disturbi del linguaggio. Anche per la prevenzione del decadimento cognitivo nell’anziano la collaborazione con i servizi di Geriatria e di Neurologia rappresenta uno step fondamentale. Sul versante innovazione e tecnologia, inoltre, è da ricordare come l’Ospedale Ramazzini di Carpi sia da diverso tempo centro di riferimento a livello regionale per gli impianti cocleari: “Una branca – sottolinea il dottor Maurizio Negri dell’U.O. di Otorinolaringoiatria – che negli ultimi anni ha fatto importanti passi in avanti migliorando la qualità del rapporto uomo-macchina grazie alle interazioni con altri dispositivi multimediali. Un vantaggio enorme per i bambini in età scolastica”.

I dati del Sistema PASSI d’Argento

I problemi di udito rappresentano un tema di salute molto importante, anche per le sue implicazioni sociali: nel modenese interessa il 12% della popolazione sopra i 65 anni. Una “platea” di quasi 20.000 persone. Secondo i dati del Sistema di sorveglianza PASSI d’Argento, riferiti alla popolazione ultra 65enne (biennio 2016-2017), il 7% usa protesi acustiche. A livello regionale, tra le persone con problemi di udito il 24% è a rischio di isolamento, il 26% è fragile, ovvero è a rischio di disabilità, e il 24% presenta disabilità.