Il Coordinamento Regionale del Cupla (Coordinamento unitario pensionati lavoro autonomo) riunitosi il giorno 28 Febbraio 2019, ha discusso della gravissima situazione venuta alla luce nella Casa Famiglia “il fornello” di San Benedetto Val di Sambro, all’interno della quale si sono verificati episodi di violenza e maltrattamenti nei confronti degli ospiti. Si è trattato di una serie di veri e propri crimini ai danni di persone fragili e indifese, come sono gli anziani non autosufficienti, che riteniamo ignobili e da condannare con la massima fermezza, come afferma il coordinatore regionale Paolo Monari.

Come Cupla Regione Emilia Romagna, subito dopo l’approvazione delle “linee di indirizzo per i regolamenti locali delle Case famiglia”, abbiamo promosso un incontro per verificarne la possibile e corretta attuazione in ognuna di queste strutture. All’incontro hanno partecipato oltre 200 dirigenti territoriali del coordinamento.

Abbiamo espresso il nostro giudizio positivo sugli indirizzi, soprattutto insistendo sulla necessità di controlli, anche più frequenti di quelli stabiliti dagli indirizzi regionali (di norma, ogni due anni); nel documento inviato all’Assessorato regionale competente abbiamo inserito una lettera firmata da tutte le sette sigle che compongono il Cupla Regionale, nel quale si afferma: “Un aspetto che riteniamo fondamentale è quello dei controlli che devono essere effettuati dagli organi competenti (Comuni e Aziende sanitarie): dovranno essere  coerenti, rigorosi e, nei casi in cui sia necessario, dovranno tempestivamente denunciare le eventuali situazioni problematiche che dovessero avere ripercussioni sugli ospiti, che persone deboli e indifese”.

Come Cupla concordiamo con l’Assessorato alla Sanità della nostra Regione sulla necessità di modificare l’attuale legislazione nazionale, per introdurre controlli che precedano le aperture di queste strutture. Vanno inoltre previste adeguate risorse da investire al meglio nei controlli. Siamo convinti che nella stragrande maggioranza gli imprenditori privati che scelgono di investire in questo settore siano persone serie, animati da etica e senso di responsabilità. Anche per questo, rappresentando non solo i pensionati, ma nello specifico anche gli imprenditori, siamo i primi a condannare episodi gravi e inaccettabili come quello denunciato in questi giorni.

La posizione del Coordinamento regionale è assolutamente in linea con quella del Coordinamento Nazionale guidato da Giorgio Grenzi di Coldiretti che sostiene come, alla luce di quello che è accaduto nella Casa famiglia “Il fornello”, all’interno della quale atti di violenza e abusi sessuali si sono protratti a lungo senza  l’intervento di alcuna forma di controllo, propone al Governo anche l’introduzione delle telecamere nelle strutture preposte alla custodia delle categorie più fragili ovvero anziani e bambini.

Il Coordinamento Regionale Cupla Emilia Romagna  –  Dott. Paolo Monari di Coldiretti Emilia-Romagna