Nuove opportunità si aprono per le imprese emiliano-romagnole, dopo l’accordo di partenariato economico siglato tra Giappone e Unione europea (Ee-Japan Economic Partnership Agreement – Epa), definito il “più grande accordo commerciale della storia”, e destinato a dar vita ad un polo economico integrato che rappresenta un terzo del Pil mondiale e coinvolge 635 milioni di consumatori. L’accordo, siglato lo scorso luglio, entrerà in vigore il prossimo 1 febbraio 2019.

I vantaggi di libero scambio per l’Italia riguardano soprattutto il fronte agro-alimentare e la tutela delle indicazioni geografiche e protette, in particolare per quanto riguarda i vini e i formaggi. Importanti benefici sono previsti anche per numerosi settori industriali quali automotive, tessile, moda, farmaceutico, gioielleria, alcolici (come la birra) e perfino per gli appalti pubblici, ai quali le imprese italiane ed europee avranno libero accesso, a cominciare da quelli per le opere ferroviarie giapponesi.

Alla luce delle nuove opportunità, Regione Emilia-Romagna, Bper Banca e Fondazione Italia Giappone organizzano il convegno “L‘Accordo di Partenariato Economico tra Giappone e Unione europea: opportunità per le imprese”, venerdì 25 gennaio dalle ore 14,30 alle 18,30, nella sede della Regione Emilia-Romagna, a Bologna (Sala 20 maggio 2012, viale della Fiera 8).

Il programma

Ad aprire il convegno i saluti di Andrea Orlando, capo Gabinetto della Giunta regionale, in rappresentanza del presidente Stefano Bonaccini e gli interventi dell’onorevole Pierferdinando Casini, presidente dell’associazione parlamentare Amici del Giappone e del console giapponese a Milano, Yuji Amamiya.

Sarà presente anche il vice-capo negoziatore dell’Ue, Marco Chirullo, che avendo seguito i negoziati sin dal 2013 illustrerà i contenuti del complesso accordo, rispondendo anche alle domande dei partecipanti in una sessione dedicata ai settori di agroalimentare, meccanica e moda.

Le prospettive commerciali e di partnership saranno invece approfondite da Claudio Colacurcio di Prometeia, dal vicepresidente della Camera di Commercio Giapponese in Italia, Maki Hosoda e dal segretario generale dell’Italy Japan Business Group di Ice Milano, Enrico Barbieri.

Seguirà una tavola rotonda, moderata dal giornalista responsabile di Qn Economia e lavoro, Davide Nitrosi, con la presentazione di case histories di successo nel commercio con il Giappone o realtà per le quali si aprono nuovi scenari di espansione commerciale e di investimento. Interverranno il responsabile internazionalizzazione del Sistema Paese del Maeci, Stefano Nicoletti e i rappresentanti di Philip Morris, Marposs e del Consorzio del Parmigiano Reggiano.

Saranno presenti anche numerose imprese protagoniste delle relazioni tra Italia e Giappone tra cui Max Mara, Enoteca Regionale e Japan Tobacco International Italia.

Verranno infine presentate anche le iniziative che, nel corso del 2019, saranno dedicate a focus di approfondimento per settore merceologico.

Libero scambio tra Italia e Giappone, situazione e nuove prospettive

Seminari settoriali, missioni imprenditoriali, l’assegnazione di contributi a fondo perduto sono azioni che la Regione Emilia-Romagna svilupperà assieme a Fondazione Italia-Giappone e a Jetro e in collaborazione con Bper, per cogliere appieno le opportunità offerte dall’Accordo ed espandere le quote di mercato.

La Regione Emilia-Romagna attribuisce a questo accordo un’importanza strategica per il rafforzamento delle relazioni commerciali e di investimento con il Giappone. A oggi il valore delle esportazioni regionali è superiore a 1 miliardo di euro (oltre il 15% della quota nazionale), con un saldo attivo molto consistente e oltre 4.000 imprese regionali coinvolte.

Il commercio dei soli beni e servizi esportati dall’Unione europea al Giappone ammontava nel 2015 a 58 miliardi di euro in beni e 28 miliardi in servizi, per un totale di 86 miliardi, malgrado l’alta protezione reciproca. Le prospettive che si dischiudono per i consumatori e le aziende europei e giapponesi sono sostanziali: l’accordo di libero scambio permetterà l’abbattimento delle barriere tariffarie (quelle giapponesi sono molto alte: il 40% sulla carne, il 30% sulla cioccolata e il 15% sul vino), aprirà il mercato giapponese ai prodotti agricoli europei e liberalizzerà le gare per gli appalti pubblici. Condurrà inoltre all’armonizzazione degli standard tecnici e alla progressiva eliminazione delle cosiddette “barriere invisibili”, che di fatto costituiscono un ostacolo importante nei flussi di interscambio tra Ue e Giappone. Sono inoltre garantiti tutti gli standard europei attinenti la sicurezza nel cibo, il divieto di Ogm e le garanzie sulla salute degli animali./CL

Informazioni:
Fondazione Italia Giappone: fondazione@italiagiappone.it;  Christa Collina, Servizio Attrattività e Internazionalizzazione, Regione Emilia-Romagna  christa.collina@regione.emilia-romagna.it