Non la semplice presentazione di un libro, ma una finestra sul passato, su un periodo storico che difficilmente viene accostato al territorio appenninico, e che invece qui ha lasciato testimonianze importanti: l’epoca romana. Venerdì 18 gennaio alle 20.45, nella Sala consiliare del Municipio di Castelnovo, verrà presentato il libro “Roma in Appennino – storia e civiltà lungo la via romana Parma – Lucca”, iniziativa promossa dallo stesso Comune, dal Parco nazionale dell’Appennino e dall’Associazione LiberaMente. Il volume è a cura di Nicola Cassone, Filippo Fontana e Francesco Garbasi, archeologi, e Chiara Dazzi, architetto: pubblicato da Compagnia Editoriale Eliberti, racconta per la prima volta la romanizzazione dell’Appennino, avvenuta lungo i tracciati di collegamento con l’Italia centrale e il Mediterraneo. Nel libro la ricostruzione del tracciato Parma – Lucca e la lettura del suo ruolo nel dipanarsi di tutte le vicende successive di questo territorio mettono in luce la straordinaria capacità romana di costruire e collegare contesti e territori e trasformarli per sempre, e in una prospettiva inedita restituiscono all’Appennino duemila anni di storia. L’ambito culturale creatosi lungo la via romana tende a tornare nel tempo, da Matilde di Canossa alla Riserva della Biosfera di oggi, mostrando una continuità culturale davvero straordinaria. Il saggio prende in esame la Parma-Lucca dall’inizio della sua storia e la sua evoluzione dopo la caduta dell’Impero, quando sorprendentemente la strada manterrà un ruolo strategico fondamentale attraverso assetti geopolitici completamente diversi dai Longobardi, ai Canossa, al Ducato Estense fino ai giorni nostri. È composto dallo studio di topografia storica di Cassone, che definisce il tracciato della via romana, dalla lettura di Chiara Dazzi dell’impatto che essa ha avuto sulla storia e sulla cultura del territorio, e dal contributo di Francesco Garbasi e Filippo Fontana sulla città romana di Luceria. Il merito di questo focus sulla Parma-Lucca è soprattutto quello di “riscoprire” l’Appennino come luogo ricco di storia, dove lungo un tracciato antichissimo si dipanano secoli di relazioni, un antico, nodale territorio di passaggio per genti, merci e culture.
Afferma sull’iniziativa il Vicesindaco Emanuele Ferrari: “Conoscere il tempo che ha attraversato il nostro territorio, imparare dove arrivano le nostre radici, è il modo più autentico di appassionarsi ai luoghi e alle persone. Quindi anche di prendersene cura e dare a ogni aspetto della vita in Appennino il valore che si merita. Questo dimostrano concretamente libri come quello sulla via romana, ma anche l’impegno e il lavoro quotidiano di professionisti ed esponenti delle istituzioni, primus inter pares il Parco, nel dare corpo alla passione per la conoscenza che è anche e sempre conoscenza delle proprie passioni”.
Aggiunge il Presidente del Parco Nazionale, Fausto Giovanelli: “Questo libro è come una scoperta, un recentissimo ritrovamento nella parte alta del tracciato ha portato un ulteriore prova della tesi innovativa e importante di questo volume sostenuta dagli autori. Prima del Medioevo è iniziata una civilizzazione Romana, un dato che getta una nuova luce sulla nostra storia, abbiamo deciso di sostenere questa pubblicazione dopo averne verificato il grande valore”.