Sono oltre 14.500 i lavoratori agricoli modenesi cui si rivolge la campagna #FaiDiPiù, promossa anche in Emilia-Romagna dal sindacato Fai Cisl insieme al patronato Inas Cisl in vista delle domande per la disoccupazione agricola, che possono essere presentate dal 2 gennaio 2019. È un numero crescente, quello delle pratiche di disoccupazione agricola presentate in regione: 38.712 nel 2015, 39.573 nel 2016, 40.570 l’anno scorso.

«La nostra campagna è un’iniziativa sperimentale che interessa in particolare i lavoratori pensionandi, ma anche tutti coloro che ne faranno richiesta – spiega il segretario generale della Fai Cisl Emilia Centrale Vittorio Daviddi – Offriamo la verifica della corretta applicazione delle norme di sostegno al reddito e la lettura dell’estratto contributivo. Il nostro obiettivo è fornire ai lavoratori più tutele e assistenza, semplificando le procedure per la gestione della disoccupazione agricola. Non ci limitiamo, però, a fornire informazioni e gestire pratiche, ma vogliamo rendere le persone più consapevoli dei loro diritti. Con questi servizi, infatti, contrastiamo il caporalato e rafforziamo la legalità nel mercato del lavoro».

Nel 2017 i lavoratori agricoli in provincia di Modena erano 14.525 (il 90% a tempo determinato), mentre in Emilia-Romagna sfioravano i 100 mila, un quarto dei quali extracomunitari. Per fornire indicazioni essenziali su diritti e servizi a una platea di lavoratori più ampia possibile, la Fai Cisl ha realizzato due opuscoli multilingue: uno sulla disoccupazione agricola e uno sul fondo sanitario integrativo di categoria.

«Questa iniziativa è una diretta conseguenza del nuovo percorso tracciato dalla Cisl, che mette in rete tutti i propri servizi – aggiunge il responsabile del patronato Inas Cisl di Modena Cristiano Marini – Noi siamo al servizio della persona e la pratica di disoccupazione agricola è anche un’occasione per ampliare i diritti e verificare il loro concreto esercizio».