L’area dell’ippodromo di Modena continuerà a essere affidata fino al 2048 in diritto di superficie alla storica Società modenese Esposizioni Fiere e Corse di cavalli srl che l’ha in gestione dal 1968 e vi ha realizzato gli investimenti per costruire l’impianto sportivo. La società, infatti, in base al regolamento comunale ha chiesto una proroga di trent’anni a fronte dell’impegno a corrispondere al Comune 214 mila euro in 15 rate e a garantire gestione, utenze e manutenzione delle infrastrutture destinate a entrare nel patrimonio pubblico.

Il Consiglio comunale ha approvato giovedì 13 dicembre la delibera della proroga con il voto a favore di Pd; Art.1-Mdp-Per me Modena; CambiaModena; Modena bene comune; Lega nord e Forza Italia. Astenuto il Movimento 5 stelle.

Il provvedimento è stato illustrato dall’assessore al Patrimonio e allo Sport Giulio Guerzoni che ha sottolineato il legame storico della città con l’attività sportiva dedicata all’ippica: l’ippodromo al Foro Boario venne realizzato nel 1872 e nel 1968 venne trasferito nell’attuale sede proprio dalla Società modenese Esposizioni Fiere e Corse di cavalli nata nel 1875 e promotrice, dagli anni Trenta e fino al 2013, anche della Fiera campionaria.

Oggi l’impianto si sviluppa su di un’area di circa 260 mila metri quadri e, grazie a oltre 15 milioni di investimenti realizzati nel corso degli anni, si caratterizza per la presenza di diverse strutture e la possibilità di ospitare circa 300 corse all’anno: una pista da corsa di mille metri, piste da allenamento, box per cavalli, paddock e parterre, una tribuna per 2.500 posti, parcheggio e biglietterie, una dotazione tecnologica che consente anche connessioni per trasmissioni televisive in alta definizione.

Dopo aver ribadito lo stretto legame della città con l’attività ippica, l’assessore Guerzoni si è domandato se da parte dell’attuale Governo c’è la volontà di continuare a sostenere il settore che è normato dalla legislazione nazionale e ora è affidato al ministero delle Politiche agricole. “Serve chiarezza – ha affermato Guerzoni – visto che in settembre il ministero ha deciso di non applicare i nuovi criteri introdotti quest’anno, che riconoscono gli sforzi fatti sulle infrastrutture e porterebbero Modena tra i primi impianti a livello nazionale. Siamo tornati, invece, ai criteri del 2016 con un danno per la realtà modenese. Verificheremo cosa intende fare il governo per il prossimo anno”.