Nei primi dieci mesi del 2018 sono state 261 le donne vittime di aggressione che si sono rivolte al pronto soccorso del Policlinico di Modena; a questo dato si aggiunge quello registrato, nei primi sei mesi di quest’anno, nel resto della rete ospedaliera provinciale (Baggiovara compreso) dove i casi sono stati 339.

In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne che si celebra domenica 25 novembre, su iniziativa dell’Onu per sensibilizzare l’opinione pubblica di tutto il mondo sul tema delle discriminazioni di genere, l’Osservatorio modenese sulla violenza contro le donne ha raccolto i dati dei servizi sanitari dell’Ausl e dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Modena.

Dall’analisi dei numeri di questi ultimi anni, in linea con quelli del 2018, emerge un incremento degli accessi provocati da violenze all’interno della famiglia e un calo di quelli per violenze praticate da estranei; la fascia di età più colpita riguarda le donne dai 35 ai 44 anni; il 70 per cento degli accessi sono donne italiane.

«L’aumento dei dati delle violenze domestiche – commenta Caterina Liotti, consigliera provinciale con delega alle Pari opportunità – è molto preoccupante essendo la casa il luogo dove, invece, le donne dovrebbero essere più al sicuro. Credo sia un segnale molto evidente di come ci siano ancora rapporti di potere molto disequilibrati all’interno della coppia e di come ancora non si faccia sufficiente educazione sentimentale e relazionale ai giovani affinché non facciano confusione tra i gesti d’amore e quelli del possesso e controllo. Questi ultimi – aggiunge Liotti – quando sistematici sono da riconoscere come azioni di violenza psicologica che spesso sfociano anche nella violenza fisica; occorre proseguire donne e uomini, istituzioni e associazioni insieme nelle azioni di sensibilizzare l’opinione pubblica, a partire dalle scuole, per prevenire ogni forma di violenza sulle donne oltre a potenziare i servizi e le azioni di contrasto perché le donne devono sapere che non sono sole».

Disponibili anche i dati sulle violenze sessuali: il Policlinico di Modena, nei primi dieci mesi del 2018, ha gestito 14 casi di violenza sessuale contro donne maggiorenni; otto i casi nel 2017, 17 casi nel 2016 e 19 casi nel periodo 1 febbraio–31 dicembre 2015, anno in cui è stata avviata all’accettazione ostetrico-ginecologica del Policlinico di Modena la procedura che prevede la centralizzazione nella struttura di tutti i casi di violenza sessuale gestiti dalle strutture sanitarie pubbliche della provincia di Modena.

Per quanto riguarda la rete dei Consultori familiari dell’Ausl di Modena, nel primo semestre del 2018 sono state 78 le donne che hanno chiesto una consulenza psicologica per violenza (179 accessi nel 2017).

Il Centro Ldv-Liberiamoci dalla Violenza, attivato sempre dall’Ausl per l’accompagnamento al cambiamento di uomini autori di violenza, ha registrato, dalla sua attivazione nel 2011, il trattamento di 282 casi. Attualmente gli uomini in trattamento sono 46.

Nel sito dell’Osservatorio (www.violenzadigenere.provincia.modena.it) sono disponibili tutte le informazioni sui servizi e sulle numerose iniziative nel territorio provinciale in occasione della Giornata contro le violenza sulle donne che proseguono fino a dicembre con incontri, seminari, mostre, performance teatrali, spettacoli musicali.

Tra questi un percorso formativo, promosso dalla Provincia, rivolto ai dipendenti degli enti locali sul linguaggio di genere.

 

L’OSSERVATORIO, IL PORTALE CON I DATI, LE RICERCHE E I SERVIZI

L’Osservatorio modenese sulla violenza contro le donne gestisce dal 2017 un sistema informativo provinciale con l’obiettivo di valutare l’efficacia della risposta da parte della rete dei servizi presenti a livello territoriale e distrettuale.

Il progetto è promosso dalla Provincia di Modena con la partecipazione della rete dei servizi sociosanitari e associazioni modenesi.

Lo strumento, inoltre, è coerente con gli obiettivi del Protocollo d’intesa prefettizio per la promozione di strategie condivise finalizzate alla prevenzione ed al contrasto del fenomeno della violenza nei confronti delle donne; si attua attraverso l’attività di un gruppo tecnico di lavoro formato da Provincia, Prefettura, Regione Emilia Romagna, Ausl di Modena, Policlinico di Modena, Ospedale di Sassuolo, gli uffici di piano delle Unioni dei Comuni e dei Comuni modenesi, la Conferenza territoriale sociale e sanitaria della provincia di Modena, l’Ufficio scolastico regionale di Modena, l’Università di Modena e Reggio Emilia, i Centri e gli sportelli antiviolenza del territorio modenese, l’Associazione Donne e Giustizia di Modena.

Il progetto dell’Osservatorio rientra tra le competenze assegnate alle Province dalla legge di riordino dove figurano anche le Pari opportunità.

IL CORSO PER GLI ENTI LOCALI , IL LINGUAGGIO DI GENERE NEGLI ATTI E COMUNICAZIONE

Il percorso formativo “Linguaggio di genere e comunicazione istituzionale” è rivolto al personale delle amministrazioni locali e sarà tenuto dalla professoressa Cecilia Robustelli dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, dipartimento di Studi Linguistici e culturali.

L’obiettivo è fornire gli strumenti operativi necessari per l’adozione di un linguaggio rispettoso dell’identità di genere.

Il corso si articolerà in due moduli che si svolgeranno il 7, 14 e 21 dicembre nella sede della Provincia.

Per informazioni e iscrizioni: 059.209355.