L’Unione delle Terre d’Argine, dopo le prime due rilevazioni effettuate nel 2010 e nel 2015, ha svolto nei mesi scorsi una terza indagine sul grado di soddisfazione e di percezione della qualità del servizio di nido di infanzia: la ricerca ha coinvolto le famiglie i cui figli hanno frequentato i servizi alla prima infanzia comunali e convenzionati nell’anno scolastico 2017/2018. Il questionario è stato proposto on-line. La risposta si è confermata molto alta: delle 688 famiglie con bambini iscritti hanno infatti accettato di rispondere via e-mail 300 famiglie.

L’indagine ha riguardato la qualità percepita in base a sette aree ritenute significative e che riguardavano, oltre agli aspetti più tecnici (quali il calendario di apertura, gli orari, l’accessibilità al nido, gli aspetti strutturali, il servizio pasti e di pulizia), anche i risvolti pedagogici, come la professionalità del personale e le proposte educative e, infine, anche l’aspetto legato alla partecipazione delle famiglie alle attività del nido.

Dall’analisi delle risposte delle famiglie appare chiara una soddisfazione generale molto alta da parte dei genitori con valutazioni medie sui singoli aspetti indagati che non scendono mai al di sotto dell’8.6 (in una scala da 1 a 10 è da considerarsi una valutazione molto buona) e con punte di 9.1, giudizio che può ritenersi ottimale. Nel confronto con i dati del 2010 e del 2015 inoltre si può sottolineare che la soddisfazione delle famiglie è addirittura aumentata in tutte le aree e in modo significativo in alcune, come ad esempio l’accesso al servizio (da 7.6 nel 2010 a 8.6 nel 2018) e l’aspetto della struttura e dei materiali presenti nei nidi (da 8.3 a 8.8). Il risultato è ancora più interessante se si riprende la mappa delle priorità elaborata nelle precedenti indagini, nella quale gli aspetti di accesso, calendario e orari e partecipazione delle famiglie venivano indicati come possibili aree di miglioramento, avendo ottenuto punteggi alti di importanza, ma più bassi in termini di soddisfazione. L’incremento di soddisfazione in queste aree e la contemporanea minore o uguale importanza attribuita rende conto degli sforzi fatti negli ultimi otto anni per seguire le indicazioni date dagli utenti.

La valutazione complessiva del servizio di nido, inoltre, ha avuto un incremento costante, da 8.7 nel 2010 a 8.8 nel 2015 al pieno 9 nel 2018.

Si confermano poi come punti di forza del servizio (sulla base dell’attribuzione del maggior grado di soddisfazione e importanza) il personale e le proposte educative, cioè le figure impegnate nella cura dei bambini e ciò che viene svolto nel nido da un punto di vista appunto educativo.

Tutto il resto sembra ruotare intorno a questi aspetti e completare un’offerta che, in generale, viene percepita come detto di qualità estremamente elevata. Per il 61% delle famiglie il servizio è stato addirittura migliore rispetto alle aspettative iniziali mentre per il 35% uguale.

Anche l’aspetto che indaga il rapporto tra retta pagata e servizio ricevuto, che solitamente riceve la valutazione più bassa, è passato da un 6.8 nel 2010 ad un 7.0 nel 2015 per arrivare a 7.3 in questa indagine, risultato ottenuto nello scorso anno scolastico, ancora prima che fossero abbassate le rette. Ciò significa che è aumentata la percezione della qualità del servizio ricevuto. Dall’anno scolastico 2018-19, tuttavia, sono state comunque introdotte riduzioni delle tariffe di frequenza e agevolazioni per chi ha due bambini iscritti ai servizi 0-6 dell’Unione.

Per chi volesse approfondire i risultati dell’indagine è possibile scaricare un report dal sito dell’Unione delle Terre d’Argine, www.terredargine.it