Il sindaco di Fiorano Modenese Francesco Tosi, ha scritto al sindaco di Maranello Massimiliano Morini, in merito alla sua decisione di non ricandidarsi.

“Caro Max, non posso trattenermi dall’esprimere, sia pure succintamente, un commento alla tua comunicazione, di cui conoscevo già il contenuto. La politica locale perde per il momento un grande contributo, ancora più apprezzabile in quando proveniente da un giovane, un giovane sindaco che ha dimostrato di unire ai lati positivi dell’essere giovane una saggezza insolita per l’età e la preziosa capacità di unire l’abilità politica con una integerrima onestà intellettuale ed etica. Dico queste cose in piena sincerità e consapevolezza, avendo avuto modo in questi quasi cinque anni di lavorare come sindaco con te e la reputo per me una fortuna”.

“Capisco benissimo la tua scelta, che peraltro è una ulteriore conferma di una alta e responsabile concezione della politica come servizio per cui, anche nel lasciare la politica attiva (spero momentaneamente), tu dai ad essa e a chi raccoglierà il testimone una lezione importante attraverso l’esempio personale e non solo a parole”.

“Grazie, caro Max, anche se la tua assenza nel prossimo mandato amministrativo ha reso più difficile (e tu lo sai) la mia recente già non facile  decisione di ricandidarmi nella prossima primavera. Credo che i tuoi cittadini, al di là della loro appartenenza politica, sappiano apprezzare la tua persona e quello che hai fatto e che hai dato loro; credo che sia così, anche se oggi purtroppo la disinformazione e la prevenzione nei confronti della politica e delle istituzioni può offuscare in alcuni la capacità di riconoscere le realtà positive che pur ci sono e di cui tu sei un esempio chiaro. ti dico grazie, Max, come collega sindaco e …, lo sai, pensando a te come sindaco, vengo anche facilmente invaso da un sentimento di ‘rabbia’ per il fatto che tu, a causa di una normativa assurda e mai modificata dal parlamento di ieri e di oggi, non hai goduto dei contributi pensionistici per il quinquennale lavoro da sindaco, per cui ti ritrovi alle spalle un vuoto contributivo, a cui non puoi rimediare neppure con contributi volontari pagati da te. Questo accade normativamente in quanto tu, giovane, sei stato eletto sindaco mentre non avevi un rapporto di dipendenza o una attività autonoma. Noi, tuoi colleghi del distretto, maturiamo la pensione anche facendo il sindaco, tu no. Non smetterò di battermi finché il Parlamento non avrà modificato questa ingiusta  e colpevole idiozia. Con sincera amicizia e stima”.

Già nel 2016 il sindaco Francesco Tosi era intervenuto per segnalare questa anomalia normativa che penalizza ulteriormente chi si impegna nelle pubbliche istituzioni locali e l’aveva segnalata ai parlamentari modenesi, ricordando loro che ‘chi fa il sindaco in queste condizioni, sa che non andrà mai in pensione’: “Conosco un bravo e giovane sindaco, ad esempio, per non ricorrere, come forse qualcuno fa per aggirare la legge, ad una fittizia assunzione da parte di una ditta, non vedrà conteggiati ai fini pensionistici gli anni del servizio pubblico e quindi non andrà mai in pensione. Senza volere fare confronti con gli eletti in Parlamento, che senso ha una simile norma?  Voi ben capite che si tratta di una limitazione della democrazia, in quanto ciò limita il numero di coloro possono ‘permettersi’ di dare la disponibilità per il servizio di sindaco. So che i problemi sono tanti e che questo non è il più urgente,  tuttavia va risolto e non dovrebbe essere complicatissimo. Si tratta di un fatto di giustizia. Tutti capirebbero e condividerebbero”.