Dopo le celebrazioni del 2, Modena si prepara a quelle di domenica 4 novembre.

La giornata di commemorazione dei defunti di venerdì 2 novembre è stata celebrata a Modena, al cimitero metropolitano di San Cataldo, con una messa a suffragio dei Caduti di tutte le guerre e in particolare della Prima guerra mondiale, di cui ricorre il centenario della fine del conflitto. Ha celebrato la funzione, a cui ha preso parte il sindaco Gian Carlo Muzzarelli con la presidente del Consiglio comunale Francesca Maletti e le autorità civili e militari cittadine, l’arcivescovo abate di Modena – Nonantola monsignor Erio Castellucci.

È seguito l’alzabandiera, e quindi la resa degli onori ai Caduti di tutte le Campagne Nazionali, con deposizione di una corona da parte del Generale di Brigata Stefano Mannino, Comandante dell’Accademia Militare.

Domenica 4 novembre, Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate, invece, le commemorazioni avranno inizio alle 9 del mattino con l’alzabandiera e la deposizione di corone al Monumento ai Caduti di Viale delle Rimembranze. Alle 9.15 sarà deposta una corona alla sede della Prefettura in viale Martiri, e alle 9.30 una terza corona sarà portata al Sacrario della Ghirlandina.

Alle 10 nella Sala del Parlatorio dell’Accademia militare in piazza Roma sarà possibile visitare la mostra “Chiamati al dovere! Dalla Ghirlandina alle trincee della Grande Guerra, i modenesi si raccontano attraverso i propri oggetti”, a cura della Associazione Studi Militari Emilia Romagna.

L’Accademia sarà aperta al pubblico dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.

Sempre domenica 4 novembre, dalle 14.30 alle 18.30 a cura di Istituto storico e Musei civici di Modena, si potrà approfittare di una apertura straordinaria della “Sala del Combattente”, in via Ciro Menotti 137, dove si possono osservare documenti, oggetti e storie di combattenti, nel periodo tra le due Guerre Mondiali.

Le iniziative rientrano nel programma “1918 – 2018. A cento anni dalla fine della grande guerra” a cura di Comitato per la storia e le memorie del Novecento del Comune e Comitato per la Commemorazione del Centenario della Grande Guerra, con Provincia, Prefettura e Fondazione Cassa di risparmio di Modena.

In scena storie di profughi e cittadini

Una narrazione teatrale per raccontare come la Prima Guerra Mondiale impattò Modena e l’Emilia-Romagna, tra profughi post Caporetto, accoglienza, spirito nazionale e contrarietà. Nell’ambito del progetto regionale Grande Guerra Emilia-Romagna, sabato 3 ottobre alle 21 al Teatro Tempio, in viale Caduti in Guerra 196 a Modena, si svolge lo spettacolo-narrazione “In fuga dalla Grande Guerra. Storie di profughi e cittadini emiliano-romagnoli nel conflitto totale” con sceneggiatura e narrazioni storiche di Daniela Degli Esposti e performance di lettura di Federico Benuzzi, Lorenzo Costantini e Giovanni Galli.

Anselmo ha sedici anni, quando si trova investito dalla rotta di Caporetto. La fuga dalla sua Udine è precipitosa: per i civili non c’è neppure una meta precisa. Prima Verona, poi Parma e infine Modena, il luogo dove coltiva la speranza di ritornare. Intanto Laura è tornata nella sua Reggio Emilia, ma non proprio a casa: le bombe cadute su Venezia le risuonano dentro ogni notte, “spingendola” all’ospedale psichiatrico San Lazzaro. Le loro storie di vita, insieme a tante altre, offrono chiavi di lettura per capire che cosa accadde nelle province emiliane e romagnole durante la Prima guerra mondiale.

La ricostruzione storica, frutto delle ricerche prodotte da Daniel Degli Esposti e Marco Marzi insieme al gruppo di lavoro sui profughi di Caporetto, ripercorre il periodo bellico attraverso le vite di donne e uomini che tra il 1914 e il 1918 si trovarono costretti a fare i conti con il fenomeno della “profuganza” di guerra. Le storie degli “esuli” s’intrecciano alle vicende di coloro che li accolsero, ma anche alle azioni di chi si batté per cacciarli dalla propria comunità.

L’iniziativa è organizzata dagli Istituti storici dell’Emilia-Romagna in rete e promossa dal Comitato per la storia e le memorie del Novecento del Comune di Modena con il sostegno della Regione. Il progetto “Grande Guerra Emilia Romagna”, iniziato nel 2014 a cent’anni dalla Grande Guerra grazie al sostegno dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna, ha messo in rete gli Istituti storici regionali nella progettazione di una ricerca e una divulgazione storica di qualità e ha visto la realizzazione di mostre, convegni nazionali, ricerche e cicli di lezioni magistrali sul primo conflitto mondiale.

Il progetto è pubblicato e disponibile sul sito web www.grandeguerra.900-er.it.

Ecco i giornalisti “Martiri di carta”

In copertina c’è l’immagine eroica, tratta da una tavola della Domenica del Corriere del 1917, di Garibaldi Franceschi, un giornalista di origini modenesi che si arruolò come allievo ufficiale nella Prima guerra mondiale e venne ucciso mentre, con in pugno il tricolore, guidava il suo plotone alla conquista di una posizione militare, le rovine di Castavegnizza. Proprio alle vicende dei tanti giornalisti italiani caduti un secolo fa nella Grande guerra è dedicato il volume “Martiri di carta” che viene presentato lunedì 5 novembre, alle 16.30, nella sala di Rappresenta del Municipio di Modena, in piazza Grande.

All’appuntamento (“Martiri di carta. Giornalisti nella Grande Guerra tra informazione, eroismo e propaganda”) partecipano i due autori del libro pubblicato da Gaspari editore con la Fondazione per il giornalismo Paolo Murialdi e il contributo dell’Ordine nazionale dei giornalisti: lo storico del giornalismo Enrico Serventi Longhi, docente alla Sapienza di Roma, e il giornalista Pierluigi Roesler Franz, già “Corriere della Sera” e “La Stampa”.

All’incontro, che sarà introdotto dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli, intervengono anche il presidente dell’Ordine regionale Giovanni Rossi e il giornalista Roberto Zalambani, coordinatore di “Media memoriae, i cronisti delle tradizioni”.

L’iniziativa è organizzata dalla Fondazione dell’Ordine dei giornalisti nell’ambito dell’attività di aggiornamento professionale della categoria ed è promossa in collaborazione con il Comune di Modena, l’Associazione stampa modenese, il Comitato Lions e le Forze Armate.

Garibaldi Franceschi, ritratto nell’immagine di Achille Beltrami pubblicata il 23 settembre del 1917 sulla Domenica del Corriere, cadde il 24 maggio 1917 neanche ventenne e venne insignito con la medaglia d’oro. Aveva lasciato Modena da giovanissimo per la Toscana dove lavorava come giornalista al “Corriere di Livorno”. Fervente interventista, allo scoppio della guerra si arruolò non appena l’età glielo consentì e, al comando di un plotone, si distinse per l’eroismo dimostrato in alcune operazioni fino a quella che gli fu fatale.

La ricerca storica alla base del volume racconta che furono 264 i giornalisti caduti durante la Prima guerra mondiale e, a giudicare dalle decorazioni ottenute da oltre la metà di loro, gli autori sottolineano l’eroismo dimostrato al fronte. Il libro riporta le loro storie, corredate da foto d’epoca e analisi delle vicende politiche dell’epoca, con un approfondimento sul giornalismo di quel periodo.