Una macchina refrigerante cui sono collegate due cuffie che servono a limitare la caduta dei capelli delle pazienti e dei pazienti che si sottopongono a Chemioterapia è stata donata all’Oncologia del Santa Maria Nuova di Reggio Emilia. La nuova apparecchiatura, che consentirà il trattamento in contemporanea di due persone, era molto attesa visto che la perdita di capelli è ancora tra gli effetti collaterali della Chemio più temuti e rappresenta anche un segno identificativo, in qualche modo un “marchio” che può essere vissuto con grande sofferenza dai malati.

A raccogliere fondi per dotare il reparto di questo ausilio in più sono state le associazioni di volontariato “La Melagrana Onlus”, “SENO n ALTRO-Lodini” e “Il giorno dopo” che si sono date molto da fare con vendite di fiori e manufatti e cene benefiche. Per l’acquisto è stato poi fondamentale il contributo all’associazione Senonaltro da parte della Fondazione Maramotti.

Questa mattina s’è svolta la cerimonia di consegna al Core alla presenza della dottoressa Elisa Mazzini della Direzione medica ospedaliera e del direttore dell’Oncologia Carmine Pinto che hanno ringraziato di cuore Saverio Ricciardi, presidente dell’associazione Lodini, Roberto Piccinini rappresentante di SENO n ALTRO, Cinzia Gimelli, presidente dell’associazione Il Giorno Dopo e Carla Tromellini presidente dell’associazione La Melagrana.

Si tratta di cuffie di silicone morbido collegate a un impianto frigorifero compatto, che vengono poste sulla testa del paziente prima, durante e dopo il trattamento chemioterapico. La temperatura del cuoio capelluto viene abbassata gradualmente, facendo circolare un refrigerante speciale all’interno della cuffia, ed è mantenuta costante per tutto il periodo del trattamento, partendo da circa 20 minuti prima e continuando anche a fine seduta per un periodo di tempo che può variare da 45 minuti sino a 2 ore. La perdita dei capelli a seguito di alcuni trattamenti di Chemioterapia si verifica a causa dell’atrofia parziale o totale della radice del bulbo pilifero, “attaccato” dal farmaco. Il sistema del raffreddamento produce invece una sensibile riduzione del flusso di sangue ai follicoli piliferi, preservandoli in questo modo dalla distruzione.