Universalità, inclusività e formazione continua. Queste le parole d’ordine della proposta della Rete EduOpen per una Open Digital University italiana in linea con le migliori esperienze internazionali e con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

La proposta è emersa nel confronto tra i Rettori e gli esperti degli Atenei del Network EduOpen che si è tenuto ai primi di settembre a Lecce presso l’Università del Salento durante il X Workshop di analisi dello stato di progetto e per programmare nuove attività.

L’iniziativa, coordinata e organizzata dal Centro Interateneo Edunova, ha visto la partecipazione del Rettore Unimore prof. Angelo O. Andrisano che, in una tavola rotonda con i Rettori delle Università aderenti al Network e con il Presidente dell’Anvur (Agenzia Nazionale per la Valutazione dell’Università e della Ricerca) prof. Paolo Miccoli, ha confermato la leadership dell’Università di Modena e Reggio Emilia e la volontà di sostenere e guidare il movimento per una Digital e Open University Italiana.

Presentate anche tutte le novità della versione EduOpen 2.0, attiva dalla seconda metà di ottobre che si presenterà con: accessibilità dei contenuti per i diversamente abili, ambiente multilingue, avvio di una Learning Community, proposte formative per aziende e organizzazioni, formazione continua in medicina, oltre a una nuova veste grafica più interattiva e progettata a partire dai dispositivi mobili.

EduOpen, rete universitaria per la Open Education costituita da 17 Atenei statali italiani e dalla Rete Universitaria per l’Istruzione e l’Apprendimento Permanente – che ne raccoglie altri 31 -, è la prima rete di Università statali italiane a erogare corsi MOOCs in formato aperto e gratuito e membro fondatore della European Moocs Consortium.  Al momento conta oltre 42.000 iscritti e pubblica un catalogo con 176 corsi, 21 percorsi, 3 Master Universitari. Unimore è l’Ateneo capofila del network.

“EduOpen può essere il punto di partenza per la costituzione di una Digital Open University Italiana – afferma il Rettore Unimore prof. Angelo O. Andrisano – che sia inclusiva, orizzontale e rispettosa delle peculiarità degli atenei che ne fanno parte. Non una nuova università, ma un sistema federato cui afferiscono gli Atenei pubblici italiani per generare innovazione e riuscire a competere, tutti insieme, nel panorama internazionale. L’accesso al sistema di formazione universitaria, l’aumento del numero di laureati, la formazione continua durante tutta la vita sono obiettivi strategici che EduOpen si propone di conseguire in linea con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Per fare questo c’è bisogno di una normativa adeguata, di un giusto riconoscimento dell’impegno dei docenti e ricercatori e anche di un sostegno finanziario. Unimore, insieme agli altri Atenei della rete, ha svolto un ruolo di capofila inter-pares mettendo a disposizione risorse strutturali e professionali e continuerà a farlo, tramite il proprio Centro Edunova, perché ritiene questo un progetto di primaria importanza per l’intero sistema paese”.

In tutto il mondo sono attive esperienze di Open University, che negli ultimi decenni si sono trasformate in Open Digital University, eccetto che in Italia. Inoltre, i grandi network di MOOCs (Coursera, FutureLearn, EdX,..) stanno cominciando a offrire corsi accademici veri e propri che portano al conseguimento di un titolo di studio.

“In Italia – chiarisce il prof. Tommaso Minerva di Unimore, Direttore di Eduopen (foto) -, sia per l’esperienza delle 11 Università Telematiche (unico caso in tutto il mondo) sia per una normativa carente e pensata per regolamentare i corsi di studio tradizionali, non esiste alcuna proposta di corsi di laurea in modalità Open (aperta) che consenta a chiunque di frequentare i percorsi universitari, anche in forma gratuita e, possedendo i titoli di accesso, di conseguire la laurea o la laurea magistrale”.

La proposta di EduOpen va nella direzione di colmare questo gap e consentire a chiunque ne abbia i requisiti di poter conseguire un titolo di studio, mentre a coloro non li possiedono potranno essere rilasciate delle Certificazioni non avente valore di credito universitario.

EduOpen si è anche impegnata a rendere accessibili i propri contenuti mettendoli a disposizione in diversi formati generati dinamicamente (testo, audio-descrizione, trascrizione, sottotitoli nei video, …).

Particolare attenzione verrà posta anche nella diffusione internazionale attivando una campagna per la traduzione in Inglese e spagnolo dei propri corsi.

“L’Agenzia – ha sostenuto il prof. Paolo Miccoli, Presidente dell’ANVUR –  rileva tutte le criticità dei modelli di valutazione e di accreditamento vigenti per queste tipologie di proposte formative ma è attenta e disponibile a partecipare attivamente al confronto. Il nostro impegno è molto forte e siamo pronti a collaborare come attori del processo di innovazione del sistema universitario italiano”.

“Con la proposta di Digital Open University Italiana – ha commentato il prof. Tommaso Minerva – si possono cogliere contemporaneamente diversi obiettivi: dalla inclusività alla formazione continua, dalla divulgazione scientifica (terza missione delle Università) alla accessibilità per persone con difficoltà o residenti in luoghi remoti o temporaneamente impossibilitate a frequentare pensando di ampliare il numero di laureati del nostro paese. Per fare questo abbiamo però bisogno di normative – e linee di finanziamento – adeguate e compatibili sia con la tipologia di formazione aperta e digitale sia con il quadro dei competitor internazionali”.