L’imperatore Valeriano, prigioniero del Re di Persia Sapore, è stato avvelenato: chi ha complottato per il potere alle spalle del sovrano? A doverlo scoprire saranno gli avventori della “Caupona Mutinensis”, la ricostruzione di un’osteria dell’antica Roma aperta in questi giorni al Parco Ferrari nell’ambito della decima edizione di Mutina Boica. Il Delitto Persiano, una cena con delitto ambientata tra gli intrighi della corte Persiana a cura di Cicuta, dà appuntamento alle ore 20.30 (posti limitati – prenotazione obbligatoria: info@cronoeventi.com, 392.4106004).

A precederla, alle ore 20.00, vanno in scena I Signori dei Cavalli: una dimostrazione di equitazione storica a cura dei cavalieri della Fenice. Domani alle ore 18.00, i più piccoli potranno poi cimentarsi nel battesimo della sella, mentre gli adulti potranno fare delle passeggiate a cavallo all’interno del parco(a pagamento, info e prenotazione: 338.6280906 | 366.4749947).

Le proposte gastronomiche di Mutina Boica quest’anno sono particolarmente ricche: giovedì 6 e venerdì 7 avrà infatti luogo Stuzzicacelta, l’happy hour più boico che ci sia, un’occasione unica per assaggiare le prelibatezze del Villaggio Dei Ghiottoni, dove saranno proposti gnocco e crescentine, oltre a carne alla brace e BBQ, pannocchie, piatti vegetariani, idromele, sidro e mulsum, birra artigianale, e tanto altro (dalle 18.30 alle 21.30, acquisto coupon presso Infopoint). Dalle ore 20.00, gli avventori della Caupona potranno ordinare il Menù dell’attore: sulle tovagliette dell’osteria, oltre alle ricette elaborate in collaborazione con Coop Alleanza 3.0, saranno esposte le “portate” che aedi e cantastorie riporteranno in vita, narrando la grande storia antica (a cura del Teatro Storico d’Azione).

Fino a domenica 9 settembre la Caupona Mutinensispropone pietanze in perfetto stile romanorielaborate ed attualizzate al gusto contemporaneo. Il tutto rigorosamente accompagnato da sidro e mulsum(vino speziato) e sotto l’occhio vigile di Publio Pomponius Anteros, il copo modenese realmente vissuto nel I secolo d.C., di cui si trova traccia in una stele conservata al Museo Lapidario Estense.