La giunta comunale ha approvato il documento preliminare (contiene le principali linee guida) del nuovo Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (Pums) 2018, documento strategico redatto quale aggiornamento del Pum-Piano Urbano della Mobilità 2008 del Comune di Reggio Emilia.

Il Pum 2008 mirava ad inserire a pieno titolo la mobilità nelle strategie generali di pianificazione della città, ricercando una particolare coerenza con le politiche ambientali e con la pianificazione urbanistica.

Il Pums 2018 ne costituisce l’aggiornamento e lo sviluppo, ne rinnova gli obiettivi, le strategie e le azioni in relazione ai risultati raggiunti, ai nuovi riferimenti normativi europei e nazionali, alle mutate condizioni del contesto socio-economico locale degli ultimi anni e agli sviluppi registrati nelle reti di trasporto, nei servizi e nelle tecnologie.

“Con il nuovo Pums – commenta l’assessore a Infrastrutture del territorio e Beni comuni Mirko Tutino – vogliamo compiere un ulteriore passo verso l’Europa. Il Piano prevede la prosecuzione degli investimenti sulla mobilità ciclabile andando avanti con la riqualificazione dei percorsi interni ai quartieri, con nuove piste e con progetti, come quello del Mobike, che hanno cambiato la vita di migliaia di reggiani. Abbiamo lavorato anche sulle infrastrutture mancanti e cioè su tutti quegli interventi che consentiranno una fluidificazione del traffico. Già nei prossimi mesi, con l’avvio dei lavori della tangenziale Nord e della bretella di Rivalta-Canali, si risponderà a problemi di portata storica. Sarà fondamentale anche proseguire l’impegno sul trasporto pubblico: in questi anni abbiamo ‘normalizzato’ un servizio che presentava troppi problemi; con il Pums puntiamo a svilupparlo perché diventi davvero un servizio di livello europeo”.

Gli interventi programmati e realizzati sino ad oggi all’interno del Pum 2008 hanno portato, in parte anche per cause esterne quali la crisi economica, al raggiungimento di importanti obiettivi quali il contenimento del traffico veicolare, la cui crescita è stata sostanzialmente interrotta, la rilevante riduzione degli incidenti stradali e dei feriti coinvolti e il miglioramento della qualità dell’aria, pur permanendo la variabilità e le criticità riscontrabili nella Pianura Padana.

Risultati raggiunti anche con l’introduzione, in anni recenti, di nuove misure, quale il progetto di mandato ‘Reggio Respira’, il rinnovo e l’accrescimento del servizio di trasporto pubblico con il relativo aumento di passeggeri sui bus e di taxi in servizio, lo sviluppo della rete ciclopedonale.

Il nuovo Pums intende progredire, con una logica di ulteriore innovazione, nei risultati raggiunti perseguendo, in particolare, la riduzione dell’inquinamento atmosferico ed acustico, delle emissioni di gas serra e dei consumi energetici; il miglioramento dell’accessibilità e della fruibilità del centro storico e il potenziamento della sicurezza della rete stradale, con particolare attenzione alle categorie più fragili ovvero pedoni e ciclisti.

Tali obiettivi prevederanno l’attuazione di politiche per il contenimento della domanda di mobilità basata sull’auto privata e per l’offerta di mobilità alternativa (trasporto pubblico e ciclo-pedonale), in un generale quadro di miglioramento della qualità urbana in termini ambientali e di sicurezza.

Le azioni programmate saranno inquadrate nella struttura urbanistica ormai consolidata del territorio, che vede, tra le novità rispetto al 2008, il completamento dell’assetto strutturale tangenziale, con la tangenziale Nord, la cosiddetta bretella di Rivalta-Canali e la tangenziale di Fogliano, e la già raggiunta piena funzionalità della fermata Mediopadana dell’Alta Velocità; elementi che si uniscono ad un aumento della fruizione della città, prevalentemente in termini di eventi.

L’approvazione definitiva del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile di Reggio Emilia avverrà dopo un processo partecipativo con cittadini, stakeholder (portatori di interesse) e amministrazioni che avrà la finalità di contribuire alla stesura dei documenti finali.

COSA È STATO FATTO NEGLI ULTIMI ANNI – Negli ultimi anni, in attuazione degli scenari del Pum 2008, malgrado le difficoltà della finanza pubblica, si sono realizzate diverse azioni:

A) Interventi per la ciclabilità:

– forte sviluppo del sistema delle ciclovie, fino a completare il 70% della Rete ciclabile portante individuata dal Biciplan;

– sviluppo dei percorsi ciclabili secondari e delle Greenway, percorsi rurali ed espansione della viabilità a traffico moderato inclusa nelle Zone30.

In particolare sono attualmente attive:

12 ciclovie radiali rispetto al centro storico e 3 percorsi anulari (Anelli), che connettono le radiali stesse ed i principali attrattori di traffico (Rete portante),

7 percorsi verdi che ripercorrono tracciati storici o naturali prevalentemente nell’area rurale esterna alla città (Greenway).

In 10 anni, tra il 2008 e il 2016, sono stati realizzati 82 chilometri di strade ciclabili. Ad oggi la retecomplessiva è di circa 215 chilometri.

Sino ad oggi sono stati 132 i chilometri di strade man mano inclusi in Zone 30 km/h (compreso il Centro storico).

Nello stesso decennio, gli incidenti stradali sono diminuiti a Reggio Emilia del 29%, con un meno 32,9% i feriti coinvolti negli incidenti e un meno 35,6% di valore del costo sociale complessivo degli incidenti.

È inoltre in corso di sperimentazione il nuovo sistema di Bike Sharing.

Sono state istituite ‘strade scolastiche’ con chiusura e pedonalizzazione negli orari di entrata e uscita dalle lezioni, incentivando la mobilità alternativa all’auto e la netta riduzione di congestioni di auto e inquinamento agli ingressi dei plessi scolastici.

B) Interventi per il trasporto pubblico:

– operatività della Stazione AV Mediopadana; interventi infrastrutturali quali la messa in esercizio del Centro intermodale della mobilità (Cim) e nuova fermata di interscambio urbana Autostazione Zucchi;

– per quanto riguarda il servizio autobus urbano, si riscontra un incremento del 30% del carico medio dei veicoli impiegati, indice di maggiore efficienza del sistema di trasporto.

C) Interventi per la viabilità:

– dal 2008 ad oggi sono stati realizzati o completati gli interventi già programmati in precedenza (variante di Gavassa, tangenziale Sud-Est, variante di collegamento Pieve-Cavazzoli-Sesso, tangenziale di Canali). Negli ultimi 4 anni è arrivata a compimento la progettazione del prolungamento della tangenziale Nord fino a Corte Tegge, della bretella di Rivalta-Canali e di Fogliano: per tutte queste nuove opere, nonostante il diverso stato di attuazione, è già previsto il finanziamento.

D) Interventi per la sosta e l’accessibilità al centro storico:

– è stata ampliata ben oltre il centro storico l’area di sosta regolamentata, ed è stato sviluppato il sistema dei parcheggi di interscambio e potenziato il servizio minibù a servizio di questi parcheggi;

– interventi o progetti per favorire gli spostamenti sistematici sostenibili (casa-scuola, casa-lavoro), per la logistica urbana e per lo sviluppo della mobilità elettrica.

GLI SCENARI E GLI INTERVENTI INFRASTRUTTURALI PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE NEL PUMS 2018

La analisi effettuate in occasione dell’elaborazione del Pums stimano la crescita decennale della domanda di mobilità in più 3% per quanto riguarda la mobilità delle persone e nel più 4,5% per il trasporto merci, ridimensionando notevolmente i valori previsti in uno scenario pre-crisi.

Dati gli obiettivi raggiunti dal Pum 2008 e le risultanze dell’analisi socio-economica sul territorio reggiano (fra cui: impatto, negli ultimi anni, della crisi economica; stabilità nel numero della popolazione; andamento del valore dei Pil e del numero delle imprese) sono stati identificati i seguenti assi prioritari d’intervento:

1. Vivibilità e sicurezza della città

Il completamento dell’assetto infrastrutturale tangenziale della città consente la riduzione della pressione del traffico sulle aree urbane. Il Piano individuerà gli interventi necessari per una maggiore fluidificazione e sicurezza sul sistema delle tangenziali e valuterà modalità di intervento incisive e riconoscibili per rendere le aree urbane più sicure, vivibili e di maggiore qualità e al contempo tali da migliorare l’accessibilità ciclabile, pedonale e con il trasporto pubblico.

2. Riqualificazione dei viali e degli assi viabilistici storici

Si sviluppa un approccio più organico nella definizione degli interventi necessari sugli assi storici che contempli la valutazione contestuale dell’assetto e della configurazione dei viali di circonvallazione.

3. Più spazi e qualità per le biciclette ed i pedoni

Il sistema della rete portante definito dal Biciplan 2008 risulta essere in via di completamento, soprattutto nelle direttrici radiali. Il Piano urbano della mobilità sostenibile valuterà come migliorare la rete ciclabile esistente in termini di standard e sicurezza (punti critici e promiscuità con i pedoni), individuerà le priorità di completamento della rete prevista dal Biciplan, l’esigenza di nuove connessioni, in particolare il superamento delle barriere infrastrutturali e le dotazioni ed i servizi a supporto della ciclabilità (rastrelliere, velostazioni… ). Il sistema dovrà essere riorganizzato in modo unitario su tutti questi aspetti, anche sotto il profilo gestionale, in modo tale da essere maggiormente funzionale e riconoscibile dagli utenti.

4. Trasporto pubblico: una rete integrata più sostenibile ed efficiente

Il trasporto pubblico attualmente è caratterizzato da reti e sistemi di governance non sufficientemente integrati e quindi non vengono soddisfatte appieno le molteplici e complesse esigenze di mobilità dei cittadini. E’ necessario un ripensamento dell’intero sistema, superando la storica suddivisione tra Tpl urbano, extraurbano e servizio ferroviario, ragionando sulla loro integrazione con un particolare approfondimento sulla individuazione di linee di forza sulle quali proporre nuovi investimenti alla Regione Emilia-Romagna, sul sistema intermodale minibù-parcheggi scambiatori e sulla valorizzazione della dotazione ferroviaria locale esistente.

E’ fondamentale, inoltre, proseguire l’azione di rinnovo dei mezzi di trasporto su gomma prevedendo flotte con alimentazioni maggiormente sostenibili (metano ed elettrico).

5. Nodo Mediopadano: una nuova opportunità per la città

La Stazione Av Mediopadana ha modificato il ruolo di Reggio Emilia nel contesto nazionale, determinando un forte incremento del livello di accessibilità alle grandi reti di comunicazione. La stazione costituisce una “porta” di ingresso alla città e un’opportunità in termini di sviluppo economico-turistico e sociale. Risulta però ancora risolta parzialmente la sua connessione con la città e i suoi poli attrattori. Il Piano individuerà le possibili soluzioni per un collegamento più rapido ed efficiente con la città, promuovendo prioritariamente l’accessibilità con il trasporto pubblico e ciclabile, valutando eventuali sinergie con il sistema dei parcheggi scambiatori.

6. Le nuove tecnologie per una città più smart

Le trasformazioni in essere sul piano tecnologico e socio-culturale possono modificare profondamente il settore della mobilità urbana. Occorre cogliere appieno le loro potenzialità. La sharing mobility, i sistemi di pagamento dei servizi e l’informazione all’utenza, l’evoluzione tecnologica dei veicoli, in particolare della mobilità elettrica, saranno oggetto di specifico approfondimento e sviluppo all’interno delle misure del Piano per la loro valorizzazione e diffusione.

7. Progetti ed idee per nuovi comportamenti

L’esistenza di un sistema della mobilità efficiente e un’offerta adeguata sono condizione necessaria, ma non sufficiente a determinare un significativo cambiamento nelle abitudini di mobilità dei cittadini. Occorre pertanto proseguire, potenziare ed innovare le politiche e le azioni di mobility management a supporto di una mobilità più sostenibile con azioni continue. Lo sviluppo di Progetti europei e nazionali, di attività specifiche sul casa-scuola e casa-lavoro e di iniziative ed eventi sulla mobilità dovranno trovare una adeguata centralità, condivisione e visibilità sia all’interno che all’esterno dell’Amministrazione individuando nuove modalità di lavoro e di comunicazione per sensibilizzare ed indirizzare con efficacia i comportamenti individuali.

Il processo di redazione del Piano si basa sulla valutazione comparata di diversi scenari progettuali, al fine di individuare l’alternativa che garantisce migliori livelli di performance valutati mediante un sistema di indicatori di tipo trasportistico, economico, ambientale. Gli scenari alternativi saranno costruiti dalla diversa combinazione di interventi e politiche individuate sulla base degli assi prioritari definiti.