“Nei giorni scorsi il sindaco di Sassuolo Claudio Pistoni è intervenuto sulla proposta di dialogo col Governo avanzata dalle organizzazioni contrarie alla Bretella Campogalliano-Sassuolo.

Quando finalmente i ministri intendono riesaminare la questione e valutare possibili alternative, gli amministratori locali e regionali del PD ripetono le solite parole, come un vuoto mantra: “economia”, “opera necessaria”. Un mantra che non risponde alle storiche domande di cittadini, cittadine e associazioni riunite del Comitato No Bretella, relative alla tutela dell’asta fluviale del Secchia, all’inquinamento atmosferico che una nuova autostrada inevitabilmente produce, ai rischi per le falde acquifere, alla necessità di rivedere la viabilità interna al distretto ceramico con un intervento di programmazione che nulla ha a che vedere con la costruzione di una nuova autostrada, alla sostenibilità economico-finanziaria e, soprattutto, all’inutilità di questa opera.

Il sindaco Pistoni constata che l’economia si è parcellizzata ma non propone nulla di innovativo per rispondere a questo mutamento. Invece ripropone come una panacea un progetto vecchio, come se l’autostrada fosse l’unica soluzione ai problemi, senza però dare risposta alle questioni irrisolte.

Proprio per l’enorme numero di TIR in circolazione e l’evidenza del degrado progressivo della qualità dell’ambiente della pianura padana, occorre un nuovo modello di mobilità delle merci che non danneggi il tessuto economico locale e non peggiori ulteriormente la situazione ambientale ma la migliori. Pistoni dimentica che lo spostamento del traffico merci su ferro, con un adeguato investimento sugli scali di Dinazzano e Marzaglia, consentirebbe di ridurre il numero di TIR in circolazione nell’area e, contemporaneamente, di rispondere alle giuste richieste dei Paesi transalpini, che prevedono di ridurre il numero di automezzi in transito. Un’alternativa logica e verosimile, ma forse troppo innovativa.

Il sindaco Pistoni parla anche della Bretella come di un “collegamento diretto del distretto con l’Europa” per garantire uno sviluppo turistico “da Scandiano a Maranello”. Evidentemente non si è accorto che Maranello è già servito dalla SS12, oltre che dalla vicina superstrada Modena-Sassuolo, che a sua volta è ben collegata al casello di Modena Nord.

Ma, fuori dal contesto specifico: davvero si può pensare di favorire lo sviluppo turistico costruendo nuove autostrade per raggiungere ogni luogo a vocazione turistica in un Paese e in un territorio come i nostri, ricchi di borghi e di storia?
Non dovrebbe essere proprio la qualità ambientale, assieme alla valorizzazione culturale, storica e delle tradizioni, a favorire l’attrattività turistica del nostro territorio?”