La formula del Consorzio è quella che in questi anni ha garantito la rappresentanza degli operatori, fra l’altro è l’unica che assicura all’ambulante una gestione diretta, trasparente e senza intermediazioni di altri soggetti. Metterla in discussione, peraltro senza proposte serie e concrete alternative, risponde a logiche che nulla hanno di costruttivo.

A ciò va aggiunto, a garanzia della pluralità di opinioni, che nel Consiglio sono rappresentate tutte le Associazioni. Ragione per cui appare difficile da comprendere il motivo che per cui l’assenza di proposte nei luoghi deputati viene sostituita da articoli sugli organi di informazione che danneggiano l’immagine di tutti gli imprenditori che operano all’interno del Mercato del lunedì. A febbraio 2017 ci sono state le elezioni e in quella occasione gli ambulanti, i veri proprietari del Consorzio, fecero una scelta forte, chiara e inequivocabile nel segno della continuità dando fiducia a chi sino ad allora aveva gestito il Consorzio sino ad allora.

Affermare poi che l’ambulantato come offerta commerciale è in difficoltà, che tutti i mercati soffrono e che i ricavi non sono più quelli di anni fa è come dire che d’estate c’è caldo. Siamo di fronte a difficoltà in cui versa tutta l’offerta commerciale al dettaglio, sia in sede fissa che in forma ambulante come peraltro confermano anche da indagini diffuse da alcune Associazioni del commercio.

Non hanno ragione di essere pertanto le prese di posizione pretestuose che alimentano le polemiche e non risolvono i problemi, specialmente se dettate da scopi politici. Cartina di tornasole è il totale disinteresse da parte di chi oggi critica l’operato del Consorzio per il lavoro svolto anche di recente per raccogliere idee e stimoli per sviluppare nuove iniziative per dare nuovo slancio al mercato, nell’interesse di tutti gli operatori. Se qualcuno ha la bacchetta magica si faccia pure avanti, ma ricordiamo che la critica senza che sia accompagnata da proposte e idee equivale a macinare acqua nel mulino. Da sempre il Consiglio del Consorzio è impegnato – attraverso il confronto aperto – ad affrontare i problemi, come ad esempio quello del vintage o dell’usato su cui da almeno un anno si attende di conoscere la posizione di Confesercenti e Confcommercio.

Per venire incontro agli ambulanti quest’anno è stata ridotta la quota a carico di ciascuno, ma il vero problema è il rilancio dei mercati e insieme ai Comuni occorre trovare soluzioni idonee. Col Comune di Modena il confronto, oggi come in passato, è sempre stato proficuo e costruttivo e siamo certi che ci siano tutte le condizioni per proseguire l’ottimo lavoro svolto sino ad oggi insieme, nel rispetto dei ruoli.

Concludiamo facendo alcune precisazioni per sgombrare il campo da affermazioni erronee. Premesso che sono gli italiani di norma a vendere le licenze per i banchi a imprenditori stranieri e che questo appartiene alle leggi del libero mercato, si aggiunge che la percentuale di non italiani è del 39% (non il 65%). Inoltre parlare di costi alti se questi non paragonati ai servizi che si offrono non ha alcun senso. Quello che possiamo affermare con certezza è che la trasparenza nella gestione è uno dei principi primari, tanto che sul sito internet, in uno spazio dedicato, qualunque consorziato può accedere a documenti sulla gestione. Rispetto poi alla regolarità dei pagamenti nei confronti del Comune ricordiamo solo che da sempre il saldo delle fatture avviene con qualche giorno di anticipo rispetto alla scadenza.

Di seguito il questionario distribuito a giugno 2018