Con i suoi 70 anni di storia, passioni sportive, e battaglie civili ha fatto il suo ingresso in Sala del Tricolore per aprire ufficialmente i festeggiamenti del 70° Anniversario dell’Unione Italiana Sport Per Tutti a Reggio Emilia, dove conta 44.507 associati e 368 associazioni sportive affiliate. Alle 18:00 di venerdì una ricca delegazione uispina ha accompagnato il Presidente del Comitato reggiano Azio Minardi che ha sottolineato in apertura: “La UISP è da sempre per tutti. Lo è oggi più che mai, nonostante si tratti di parole in controtendenza”. Tante le autorità convenute a questo speciale compleanno.

Luca Vecchi, sindaco di Reggio Emilia: “I 70 anni della Uisp sono 70 anni di storia sportiva che accompagnano le conquiste di libertà e democrazia nel nostro Paese. L’Uisp come ente di promozione sportiva che si è radicato nel tempo sia a livello locale che nazionale, dando un importantissimo contribuito nella diffusione dello sport fra i giovani, gli amatori, a livello agonistico e non agonistico. L’Uisp è sempre stato e continuerà ad essere un interlocutore fondamentale dell’Amministrazione per le politiche sportive, ma il suo essere soggetto organizzatore di molteplici eventi, attrattore di volontariato, lo rende protagonista prezioso della coesione sociale”.

Giammaria Manghi Presidente della Provincia: “Longevità e contemporaneità contraddistinguono questa associazione, che ha l’età della nostra Costituzione e porta con sé un grande bagaglio culturale. Lo sport, in questo caso UISP, ha contribuito a ricostruire l’Italia e più specificatamente la città di Reggio Emilia. Il ruolo dello sport oggi non è diverso da quello che aveva 70 anni fa. Un ruolo determinante in termini di aggregazione, equilibrio delle persone, integrazione e divulgazione dei principi fondanti della società. Un ringraziamento speciale va alle associazioni sportive e ai tanti volontari che donano il proprio tempo gratuitamente a tutta la collettività”.

Vincenzo Manco, Presidente UISP Nazionale ha ricordato che: “Le celebrazioni del 70° della Uisp si tengono in un momento storico particolarmente delicato per il nostro Paese, dovuto alle disuguaglianze economiche e sociali, all’alto tasso di disoccupazione giovanile, alla percezione di un sentimento più di paura che di speranza verso il futuro. La Uisp nel dopoguerra, attraverso lo sport popolare e per tutti, ha contribuito a ricostruire il tessuto connettivo delle nostre comunità, allargando i diritti di cittadinanza, mortificati e azzerati dalla dittatura. Con le migliaia di società sportive presenti su tutto il territorio nazionale ha ridato forza alla ripresa di un’identità nazionale intorno ai principi sanciti nella Costituzione, ha creato coesione sociale, educato alla partecipazione democratica e tenuto viva la memoria dei valori condivisi”.

Mauro Rozzi, Presidente UISP Emilia-Romagna: “Settant’anni di Uisp, per chi ha vissuto ed è cresciuto come me nell’associazione dello sport popolare prima e per tutti poi, sono un traguardo importante. Celebrati a Reggio Emilia, nella città del Tricolore, assumono poi un significato ancora più profondo, che richiama ed evidenzia la coincidenza della nostra nascita con quella della Costituzione italiana. Qui inoltre hanno operato e lasciato una traccia importante dirigenti come Oddone Giovanetti, tra i fondatori della Uisp, che hanno dato un’impronta significativa all’identità di questo comitato territoriale, forte della sua storia associativa ma sempre attento al confronto con la modernità”.

Dopo le dichiarazioni delle autorità, il saluto si è concluso con la donazione della bandiera Tricolore da parte del Sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi al Presidente Uisp della città reggiana Azio Minardi. Dalla sala del Tricolore del Palazzo Municipale, il corteo uispino si è spostato poco più di un’ora dopo, in Piazza Martiri del VII Luglio, centro dei festeggiamenti nelle giornate di venerdì 15 e sabato 16 giugno. Azio Minardi ha inaugurato la mostra storica-sportiva “Una certa idea di sport” con il taglio del nastro e accompagnato dai tre soci simbolo del Comitato territoriale: il 93enne Raffaele Amarri, Gioele Braglia con soli undici mesi e l’artista Brenno Benatti, 70enne e maestro d’arte Naive premiato con Medaglia d’Oro dal Presidente della Repubblica nel 1985.