Il 31 maggio è la Giornata mondiale senza tabacco, promossa dall’Organizzazione mondiale della sanità per motivare le persone a non fumare e sensibilizzare su una cattiva abitudine che, sempre secondo i dati OMS, è la seconda causa di morte nel mondo. E soprattutto è considerata la principale causa di morte evitabile e uno dei maggiori fattori di rischio nello sviluppo di patologie neoplastiche, cardiovascolari e respiratorie.

Ma quali sono i dati sul nostro territorio? I dati del sistema PASSI dicono che a fumare in provincia di Modena è il 28% delle persone tra 18 e 69 anni, vale a dire oltre 129mila persone. Una percentuale in linea con quella regionale e con quella nazionale. Pochi sono i fumatori occasionali (4%) mentre il 26% è un forte fumatore (20 sigarette o più al giorno). Poco meno del 2% le persone 18-69enni che hanno riferito di utilizzare la sigaretta elettronica, pari a circa 11 mila e 900 persone (il 5,9% fa uso di entrambe).

Circa un intervistato su cinque (20%) ha dichiarato che nella propria abitazione è permesso fumare (nel 15% limitatamente ad alcune stanze o situazioni e nel 5% ovunque) e, in particolare, si fuma nell’11% delle abitazioni in cui vive un minore sotto i 14 anni.

L’abitudine al fumo cresce con l’età, raggiungendo il valore massimo a 24 anni: secondo i dati dell’indagine regionale HBSC2, il 29% dei 15enni fuma sigarette, percentuali che salgono al 35% tra i 18-24enni (PASSI, provincia di Modena). Tra gli adulti 18-69enni la percentuale di fumatori è più alta negli uomini (33% rispetto al 22% nelle donne), le persone con molte difficoltà economiche (un intervistato su due) e quelle con un basso livello d’istruzione. Si stima che circa due quinti (42%) degli intervistati non fumatori sia esposto anche solo occasionalmente al fumo passivo e che per il 14% di essi l’esposizione avvenga con alta frequenza.

Smettere di fumare si può

Per la Giornata senza tabacco 2018 l’Azienda USL ha diffuso sui propri canali social un video che informa sui benefici della cessazione del fumo e su come farlo. Un percorso possibile, come dimostra l’attività dei Centri Antifumo dell’Azienda USL di Modena, che offrono gratuitamente e ad accesso libero informazioni, consulenze, trattamenti per la cessazione del consumo di tabacco, corsi intensivi di gruppo per smettere di fumare: il modello di trattamento integrato proposto consente a più di due terzi degli utenti di smettere da subito. E per gli altri c’è sempre la possibilità di riprovarci, senza perdersi d’animo.


Gli utenti in carico all’Azienda USL sono circa 400 ogni anno, e hanno tra i 40 e 60 anni di età. Importante anche il lavoro educativo svolto nelle scuole attraverso i progetti di promozione della salute e, infine, i progetti di comunità rivolti a fasce ampie della popolazione.

Accanto ai Centri AUSL sono attivi anche i Centri Antifumo della Lega Italiana Lotta ai Tumori e quello Interdipartimentale dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria Policlinico di Modena. Per informazioni: 800 033 033 (numero verde gratuito del Servizio Sanitario Regionale dell’Emilia Romagna) oppure www.scommettichesmetti.it.

 

I dati in Italia

In occasione della Giornata Mondiale senza tabacco l’OSSFAD – Osservatorio Fumo, Alcol e Droga del Centro Nazionale Dipendenza e Doping dell’Istituto superiore di sanità (ISS) ha presentato i dati sul fumo. I dati ci dicono che mai in Italia c’è stata una differenza così bassa tra uomini e donne che fumano. In alcune fasce d’età, anzi, le donne fumano più dei maschi, soprattutto nel Nord del Paese, nella fascia d’età in cui si accende la prima sigaretta (15-24) e nella fascia in cui si smette (45-64).

 

Le analisi

Passi è il sistema di sorveglianza volto a monitorare i Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia.

HBSC (Health Behaviour in School-aged Children) è un’indagine multicentrica internazionale sui comportamenti di salute degli adolescenti di 11, 13 e 15 anni. In Emilia-Romagna è stata condotta nel 2010 con un campione rappresentativo a livello regionale e ha coinvolto 3.619 ragazzi di 214 classi.