“La notizia della revoca del concordato e del conseguente fallimento della ditta Martini Sas è l’ennesimo esempio nel quale i problemi tra cedente e cessionario sono considerati più importanti rispetto alla salvaguardia di 50 posti di lavoro”. E’ quanto dichiarano in una nota Fiom e Fim che proseguono: “Tutto nasce da problemi contrattuali tra Martini Sas e Coemar Lighting sulla cessione a quest’ultima della azienda. Questo ha determinato il ritiro da parte di Coemar Lighting dopo l’aggiudicazione attraverso l’asta concordataria conseguente anche all’accordo sindacale che salvaguardava i 50 posti di lavoro”.

“Ora siamo giunti al fallimento. Fiom e Fim chiedono che si eviti la vendita atomistica dell’azienda perdendo definitivamente la possibilità di salvaguardare i posti di lavoro, ma che si prenda tutto il tempo necessario per trovare un altro acquirente che possa acquistare l’intero complesso aziendale garantendo continuità lavorativa ai dipendenti. Nel frattempo chiediamo di ritirare la decisione della procedura concorsuale di sospendere i lavoratori lasciandoli privi di reddito, ma di ricercare ammortizzatori sociali utili a dare un sostegno economico ai dipendenti per tutto il tempo necessario alla verificare dell’esistenza di un nuovo acquirente”.

Le organizzazioni sindacali hanno già allertato la Regione Emilia-Romagna ed il Comune di Concordia per avviare un tavolo con tutti i soggetti interessati per trovare una soluzione.

Secondo il segretario generale della Fiom, Cesare Pizzolla “l’epilogo del caso Martini è purtroppo il classico esempio di una situazione dove le responsabilità di alcuni hanno effetti terribili sui 50 lavoratori. Questi rischiano in un sol colpo di perdere il posto di lavoro, la dignità ed il reddito. E’ finito il tempo di tergiversare – prosegue Pizzolla – la dinamica a cui abbiamo assistito deve essere recuperata con tutti i possibili strumenti volti a tutelare i dipendenti che sono le principali vittime di responsabilità altrui. Per questo mi auguro che in tempi rapidissimi si riesca a costituire il tavolo da noi richiesto. A tutti i nuovi soggetti coinvolti chiediamo di operare con finalità coerenti all’intento di salvaguardare i 50 posti di lavoro ed il reddito dei dipendenti.”