Povertà, disuguaglianze, malnutrizione, mortalità infantile, giovanile e materna; ma anche carenza diadeguate condizioni igienico-sanitarie, siccità e alluvioni, recrudescenza delle epidemie,soprattuttomeningite e Aids. Drammi con cui i cosiddetti Paesi in via di sviluppo devono fare quotidianamente i conti.

Dare una mano a queste popolazioni è un obiettivo a cui guardano le politiche umanitarie della Regione Emilia-Romagna, impegnata da anni a sostenere progetti di cooperazione rivolti ai Paesi più a rischio: Africa Sub-sahariana (Burundi, Burkina Faso Camerun, Costa D’Avorio, Etiopia, Kenya, Mozambico e Senegal), Bacino sud del Mediterraneo (Egitto, Marocco, Tunisia), territori palestinesi (Gerusalemme, West Bank e Striscia di Gaza), campi profughi Saharawi in Algeria,parte dell’Est-Europa (Bielorussia e Ucraina).

Un impegno confermato anche per il 2018 dalla Giunta regionale, che con uno stanziamento di quasi 1 milione di euro (954 mila) finanzia il bando rivolto a Organizzazioni non governative, soggetti del Terzo settore ed Enti locali per realizzare interventi di sostegno in ambito sanitario, educativo, sociale, ambientale e di sviluppo rurale. Il bando, approvato in questi giorni, scadrà il 3 luglio 2018.

“Migliorare le condizioni di vita dei minori, la loro alimentazione, l’educazione, la salute e, ancora, sostenere lo sviluppo locale e quello rurale, sono alcuni degli obiettivi individuati dal bando per la presentazione di progetti di cooperazione con i Paesi in via di sviluppo che, anche quest’anno, la Regione supporta con proprie risorse- sottolinea la vicepresidente   Elisabetta Gualmini, che ha anche la delega alla cooperazione internazionale-. Questo impegno, tuttavia, risulterebbe insufficiente se non fosse per lo straordinario contributo dei tanti soggetti, soprattutto del Terzo settore, che intendono impegnarsi nell’aiuto umanitario.É il valore più grande- aggiunge la vicepresidente- che va ben oltre la dimensione strettamente legata all’entità delle risorse economiche. L’enorme impegno civico e di solidarietà che proviene dai cittadini di questa regione è il patrimonio più importante da preservare”.

Paesi destinatari dei progetti
Le risorse serviranno a cofinanziare fino a un massimo del 60% dei costi totali dei progetti, nei contesti territoriali dei Paesi dell’Africa Sub-sahariana (494mila euro); Paesi del bacino sud del Mediterraneo (150mila); campi profughi Saharawi (125mila); Paesi dell’Est Europa (100mila); territori palestinesi (85mila euro).

Modalità di partecipazione al bando
I soggetti interessati a partecipare al bando devono accreditarsi tramite l’applicativo “software della cooperazione”  e  inviare il proprio progetto entro le ore 18 del 3 luglio. Le istruzioni per utilizzare la piattaforma sono inserire nel manuale di utilizzo del software pubblicato sul sito della Regione Emilia-Romagna: www.spaziocooperazionedecentrata.it.