Arrestato lo scorso mese di marzo per il reato di violenza sessuale, un 65enne tecnico presso un istituto scolastico del reggiano vede ora aggravarsi la sua posizione. Le ulteriori indagini dei carabinieri hanno infatti confermato che le sordide e violenti attenzioni a sfondo sessuale che l’insegnate riservava alle studentesse minorenni, avvenivano all’interno dell’arca didattica dove insistono le strutture dell’istituto scolastico superiore frequentato dalle vittime. La naturale conseguenza per l’indagato è stata quella di vedersi contestare l’aggravante specifica di aver commesso le violenze sessuali anche nelle pertinenze dell’istituto scolastico.

La Dott.ssa Pigozzi, sostituto titolare della delicata indagine, condividendo l’esito degli accertamenti richiesti ai carabinieri, ha quindi ottenuto dal GIP del tribunale di Reggio Emilia una nuova  ordinanza restrittiva di custodia cautelare che nel primo pomeriggio di ieri è stata eseguita dai militari.

I gravi episodi di violenza sessuale ai danni di allieve e le molestie che hanno visto l’arresto del 65enne lo scorso mese di marzo, sono venute alla luce grazie alle indagini dei carabinieri avviate a seguito di “voci” che si erano diffuse in ordine ad “atteggiamenti” di natura erotica dell’uomo che svolgeva le sue mansioni in una scuola del reggiano, per conto della quale operava anche come insegnante in un corso extra scolastico organizzato dallo stesso istituto. Tra i vari e gravi episodi contestatigli anche quello che l’avrebbe visto, durante una lezione del corso extra scolastico che dirigeva, condurre con uno stratagemma un’alunna, minore degli anni 14, in una casetta di legno dove, dopo averle legato polsi e caviglie, la costringeva a subire un rapporto sessuale. Violenze inaudite quelle dell’insegnante accompagnate da molestie sessuali mediante l’invio di messaggi dal contenuto erotico che l’uomo dedicava alle allieve. Veri e propri appostamenti quelli architettati dall’indagato, anche all’interno della scuola, che non perdeva occasione per dar sfogo alle sue perversioni (avrebbe cercato di baciare le allieve, palpare loro i seni, i glutei ecc..).

L’alunna, su cui aveva esercitato in modo sistematico le sue “voglie più recondite”, caduta in un perdurante stato d’ansia, viveva l’esperienza scolastica con terrore tanto da vederla prendere una serie di iniziative (ad esempio evitava di andare in bagno durante le lezioni, se non con delle compagne) per evitare di incontrare a scuola l’uomo. Violenze stando all’esito delle odierne indagini che venivano commesse anche nelle pertinenze e nelle immediate vicinanze dell’istituto scolastico frequentato dalla vittima, circostanza questa che ha visto aggravarsi la posizione dell’indagato che ora è stato quindi raggiunto dal nuovo provvedimento restrittivo di natura cautelare eseguito ieri dai carabinieri.