Superare le zone grigie in tema di dignità e sicurezza del lavoro, garantendo ai lavoratori delle piattaforme digitali i diritti di informazione, di protezione della persona e dei suoi beni fondamentali in cui comprendere la salute e la sicurezza sul lavoro e il trattamento dei dati personali e i diritti sindacali. Sono i punti qualificanti della “Carta dei diritti fondamentali del lavoro digitale nel contesto urbano” che il Comune di Bologna, Riders Union e le Organizzazione Sindacali di Cgil Cisl e Uil si avviano a sottoscrivere dopo un lavoro preliminare di confronto e integrazione sulla base delle rivendicazioni e delle mobilitazioni portate avanti da Riders Union in questi mesi e sulla base del testo proposto dall’Amministrazione comunale nell’ultima riunione dello scorso 12 marzo.

Alla base della carta c’è la presa d’atto che, a prescindere dalla qualificazione giuridica del rapporto di lavoro (autonomo o subordinato) e senza una regolamentazione condivisa, le nuove attività economiche che stanno emergendo attraverso l’uso di strumenti digitali, possono generare zone grigie che ricadono sui lavoratori. Uno degli esempi più evidenti è quello fornito dalle condizioni che i lavoratori delle piattaforme del delivery food denunciano in forma organizzata da alcuni mesi nella città di Bologna attraverso l’organizzazione Riders Union.

L’Amministrazione comunale, sollecitata in particolare dall’azione sindacale di Riders Union, ha incontrato questi lavoratori in tre diverse occasioni; fin dal primo incontro, al quale ha partecipato il Sindaco Virginio Merola, sono state riconosciute le ragioni dei lavoratori ed è stato chiaro l’obiettivo di farsi parte attiva per un confronto costruttivo con le piattaforme digitali. Per questo, all’interno della Carta, è presente anche l’impegno del Comune per sostenere la crescita dell’economia digitale e quello per individuare misure di carattere amministrativo che regolino i comportamenti disincentivando quelli in contrasto con il documento.

L’assessore al Lavoro Marco Lombardo ha avviato un percorso di confronto con le piattaforme digitali per arrivare ad una condivisione più ampia possibile del documento.