Ieri mattina verso le 7,00, la Polizia di Stato è intervenuta presso un bar pasticceria di via Emilia Santo Stefano, in seguito alla segnalazione di un extracomunitario in stato di escandescenza. Giunti all’interno del bar, gli agenti della Squadra Volante notavano l’uomo sdraiato a terra in forte stato di agitazione, che urlava frasi senza senso, e nel contempo batteva violentemente il capo a terra. Nonostante l’uomo non fosse collaborativo, veniva immediatamente immobilizzato dagli operatori, sia per la sua incolumità, sia per quella dei dipendenti del bar e dei clienti. Veniva quindi allertato il 118 per l’invio di ambulanza, che giungeva poco dopo, per il successivo trasporto dell’uomo in ospedale per gli accertamenti clinici del caso.

La dipendente dell’esercizio riferiva che l’uomo, conosciuto dalla stessa solo di vista, era entrato poco prima nel bar in forte stato di agitazione, urlando un nome italiano di donna per poi gettarsi a terra e battere violentemente la testa. Solamente in ospedale la persona, calmatasi leggermente, forniva le sue generalità per un cittadino marocchino di 33 anni. In ospedale si presentava spontaneamente la sorella del marocchino la quale riferiva che a suo dire il fratello versa in precarie condizioni psicologiche da alcuni giorni a causa della fine di un rapporto sentimentale con una donna. Il giovane, privo di qualsivoglia documento identificativo, dopo le cure del caso in ospedale veniva accompagnato presso gli uffici della Questura per una più esauriente identificazione: emergeva quindi che il soggetto era clandestino sul territorio nazionale e con un precedente per detenzione di sostanza  stupefacente. Alla luce di quanto sopra, allo stesso veniva notificato decreto di espulsione emesso dal Prefetto di Reggio Emilia e relativo ordine del Questore ad abbandonare il territorio entro 7 giorni.