Nella giornata della festa della donna, la Polizia di Stato di Reggio Emilia ha effettuato un’analisi del fenomeno della violenza di genere, dalla quale sono emersi i seguenti dati. Con riferimento al primo bimestre dell’anno in corso la Polizia di Stato di Reggio Emilia ha effettuato: 66 interventi per liti in famiglia (nello stesso periodo dell’anno 2017: 62); ricevuto 13 denunce all’Autorità Giudiziaria presentate da donne per reati legati alla violenza di genere e alla violenza in ambito domestico (lesioni, percosse, minacce); effettuato 8 arresti per tali tipi di reato (lesioni, percosse, minacce). Mentre i provvedimenti di ammonimento emessi dal Questore sono stati 3.

***

Emblematico è stato un caso recentissimo che ha visto l’intervento degli agenti della Polizia di Stato di Reggio Emilia.

Alla fine del mese scorso, la Polizia di Stato interveniva una sera presso un’abitazione del capoluogo in seguito alla richiesta di aiuto presentata sul numero di emergenza 113 da parte di una donna, che dichiarava di essere stata oggetto di percosse da parte del marito.

Una volta giunti sul posto, gli agenti della Squadra Volante prendevano contatti con la richiedente, una giovane cittadina straniera, che nel frattempo si era rifugiata presso l’appartamento di un vicino, poiché inseguita e strattonata per i capelli dal marito. La donna presentava evidenti ecchimosi al volto e alle mani, sanguinamento dal naso e riferiva di essere stata ridotta così dal marito in seguito al suo rientro a casa, poiché la donna lo aveva rimproverato di aver bevuto troppo e di non aver passato la serata con la propria famiglia. Veniva chiamata un’autoambulanza per la donna, la quale veniva così portata in ospedale (per poi apprendere che questo era il suo ennesimo accesso in seguito alle violenze subite dal marito ma mai denunciate) e gli agenti cercavano invece di prendere contatti col marito, il quale nel frattempo si era barricato in casa unitamente ai tre figli, tutti di età inferiore ai 10 anni.

Dopo aver insistentemente bussato alla porta, alla fine l’uomo usciva dall’appartamento e veniva identificato per un giovane cittadino straniero, pluripregiudicato per vari reati anche di tipo violento. Lo stesso dichiarava agli agenti che non era successo nulla e che stava aspettando che la moglie facesse rientro a casa, epitetando la stessa con espressioni offensive.

L’abitazione era a soqquadro con vetri infranti, bottiglie e cocci di vetro e ceramica ovunque.

L’uomo versava in evidente stato di alterazione psicofisica dovuta all’assunzione di sostanze alcoliche presentando difficoltà nel mantenere l’equilibrio. Rispondeva in modo evasivo alle domande degli agenti per poi avvicinarsi improvvisamente agli stessi, lasciando scendere dall’avambraccio destro, occultato dalla manica del maglione che indossava, un coltello da cucina della lunghezza di 23 centimetri e tentando di sferrare un colpo nei confronti degli agenti.

L’uomo veniva pertanto arrestato per resistenza a pubblico Ufficiale.

I figli restavano in affidamento alla madre, la quale il giorno seguente formalizzava denuncia di maltrattamenti presso gli uffici della Questure.

***

Sempre di recente avvenimento un intervento della Polizia di Stato che ha portato all’adozione della misura precautelare dell’allontanamento d’urgenza dalla casa familiare con divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla vittima.

Nel corso di una notte, due pattuglie della Squadra Volante intervenivano presso un’abitazione, in seguito alla segnalazione da parte di una donna che riferiva di una lite col coniuge.

Giunti sul posto, la richiedente, una giovane  cittadina straniera, riferiva di avere frequenti litigi col marito, un giovane connazionale, a causa della assidua dipendenza dello stesso dall’alcool.

Quella sera, al culmine dell’ennesima lite e alla presenza dei loro due figli minori, la donna veniva percossa dal marito, venendo dapprima sbattuta contro il muro e successivamente afferrata per il collo. Liberatasi dalla presa la donna allertava immediatamente la Polizia di Stato, aggiungendo che prima dell’arrivo degli agenti l’uomo l’avrebbe minacciata di buttarla giù dal balcone, dopodiché si allontanava lasciando l’abitazione.

La donna pertanto sporgeva immediatamente querela per il reato di percosse e minacce nei confronti del marito.

Vista la gravità della situazione, previ accordi con il Pubblico Ministero di turno, gli operatori provvedevano a sottoporre l’uomo alla misura precautelare dell’allontanamento d’urgenza dalla casa familiare ai sensi dell’art. 384 bis CPP con divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla moglie.

Al termine degli accertamenti, l’uomo venina altresì deferito in stato di libertà per i reati di percosse e minacce.