Proseguono le attività realizzate nell’ambito del patto di collaborazione “I Love Bolognina”. Giovedì 8 marzo alle 18 in via Luigi Serra 5 sarà inaugurata la mostra “Vorrei liberarmi dal mio corpo”, debutto italiano della giovane artista iraniana e studentessa dell’Accademia di Belle Arti di Bologna Golnaz Mohammadi Moghanaki (Teheran, 1988). Interverranno il presidente del Quartiere Navile Daniele Ara e la presidente commissione Cultura Federica Mazzoni.

L’iniziativa nasce da due realtà che aderiscono al patto di collaborazione: La Casa di Barbara, che ospita l’esposizione, in collaborazione con il ristorante persiano Pars.
Il lavoro dell’artista è una riflessione sulla pratica del vitriolage e sulla vita delle vittime di attacco con acido che sono quasi sempre donne. L’aggressione con l’acido è un attacco che non si attua con l’intenzione di uccidere ma di solito avviene come gesto estremo di vendetta, agito dall’ex partner per rovinare la vita sociale della vittima e la sua felicità futura con un altro partner. Particolarmente diffusa nell’Asia meridionale, questa forma di violenza è una pratica barbarica geograficamente trasversale, presente anche in Occidente e in Italia, come ci ricordano i recenti fatti di cronaca. Con ciascuna delle donne raccontate nei suoi ritratti, Golnaz Mohammadi Moghanaki ha instaurato un rapporto, una conoscenza diretta o mediata da persone vicine alle vittime, rendendo questo piccolo progetto espositivo una testimonianza di come un dolore privato possa e debba essere vissuto come una denuncia collettiva. Da ogni incontro Golnaz riporta un dono, il ritratto fotografico della vittima, sul quale poi interviene con un gesto caustico o con inserzioni di carta velina per rendere in rilievo ed evidenziare quei tratti deturpati, la manifestazione concreta e visibile di un dolore fisico e psicologico, l’accettazione di dover affrontare una vita che non sarà mai più quella di prima. Dal trauma dell’incontro con questa sofferenza irrompe nell’artista il bisogno del ricordo espresso nei lavori grafici, con cui Golnaz rielabora e traduce questi volti espressioni della violenza subita in immagini sovrapposte e scomposte, in cui la bellezza svanita e le ferite attuali si traducono in un gesto sintetico e astratto, ma gravido di lirismo. La scelta di esporre il suo lavoro all’interno di un appartamento privato, La Casa di Barbara, fa riferimento al fatto che spesso questo tipo di violenza nasce tra le mura domestiche, nei luoghi che dovrebbero essere designati come protettivi ma che d’un tratto si rivelano insicuri e pericolosi, quando non addirittura mortali.
Aderiscono al progetto l’Associazione Approdi e l’Associazione SOS Donna. La mostra ha il patrocinio del Quartiere Navile e sarà possibile visitarla gratuitamente su appuntamento fino all’8 aprile, dalle 17 alle 21.

Info:  La Casa di Barbara  – www.lacasadibarbara.it
www.facebook.com/lacasadibarbara.page Tel +39 338 399 4399
mail. info@lacasadibarbara.it

Golnaz Mohammadi Moghanaki nasce a Teheran nel 1988, città in cui si forme diplomandosi in Graphic Design presso l’Università degli studi di Tabriz (Iran). Dal 2009 inizia un’intensa attività espositiva sia come artista che come curatrice. Nel 2016 si trasferisce a Bologna, dove attualmente frequenta il Biennio Specialistico in Pittura seguendo i corsi di Luca Caccioni.