Nella sua testa si era probabilmente costruito il film dell’infedeltà della moglie: un colloquio di lavoro era scambiato per un incontro con l’amante, le auto sotto casa erano dell’amante, faceva credere di possedere video e foto che documentavano la relazione extraconiugale arrivando, per trovare le prove dell’infedeltà, a prendere la biancheria intima usata dalla consorte per farla analizzare e trovare tracce di liquido seminale. Quando la gelosia diventa ossessione, per l’amore non c’è ‘più’ spazio, e la moglie, vittima peraltro anche di assurde violenze, suo malgrado l’aveva capito benissimo e per questo aveva avviato le pratiche per la separazione. Gli ultimi sei mesi vissuti da un’operaia 35enne, abitante nella bassa reggiana, sono stati un vero e proprio incubo non solo sotto l’aspetto psicologico ma anche per le violenze fisiche subite, peraltro compiute davanti ai bambini che in lacrime assistevano alle folli sfuriate di gelosia dell’uomo.

L’ultima, solo in ordine cronologico, vicenda di violenza nei confronti di una donna è culminata con la denuncia che i carabinieri di Cadelbosco Sopra hanno inoltrato a un 40enne, abitante nella bassa reggiana. Per le violenze subite la donna, probabilmente per timore non è mai ricorsa alle cure mediche, ma quando ha trovato la forza di chiedere aiuto ai carabinieri ha documentato le tumefazioni subite dalle violenti aggressioni con foto e video acquisiti dai carabinieri. Pretendeva che la donna confessasse l’infedeltà e per questo in alcune circostanze le ha usato volenza: pugni in faccia, testata sul naso insomma violenze commesse nonostante la presenza dei figlioletti che in lacrime assistevano alle sfuriate dell’uomo. Gravi episodi quelli riscontrati dalle indagini dei carabinieri della stazione di Cadelbosco Sopra che hanno quindi denunciato l’uomo ora allontanato dal domicilio domestico.