La Squadra Mobile di Reggio Emilia, coordinata dalla Procura della Repubblica, dott.ssa Chiesi, ha fatto luce su alcune violente rapine a mano armata commesse in città.

A finire in carcere, su disposizione del G.I.P.,  Z.V., nato a Napoli classe 1979 e D.G., nato a Crotone classe 1983.

I due italiani, già gravati da precedenti specifici, sono gravemente indiziati delle rapine consumate in danno del bar “Nuova tabaccheria edicola di Masone” sito a Reggio Emilia in via Bacone civ.53/A (consumata in data 23.12.2016) e in danno  in danno del supermercato “ECU” sito in Reggio Emilia in via dell’Aereonautica civ.22 (consumata in data 2.1.2017).

Entrambe le rapine presentavano il medesimo modus operandi: due persone, travisate ed armate di una pistola, facevano ingresso nell’esercizio ed asportavano tutto il denaro presente in cassa. L’azione delittuosa era, sempre, fulminea (durava meno di un minuto) ed i rapinatori si davano la fuga a piedi. Nel caso della rapina al supermercato, però, gli investigatori notavano, allontanarsi dal teatro della rapina, un’autovettura con una ammaccatura guidata, verosimilmente, da un complice.

L’analisi del modello e del colore dell’auto, una megane grigia, consentiva di circoscrivere le indagini ai possessori, pregiudicati, di questo tipo di autovettrura residenti in provincia. L’analisi, però, veniva estesa, anche, ai soggetti fermati con pregiudicati per rapina e gravitanti in ambiti criminali. L’enorme mole di dati veniva vivisezionata dalla sezione antirapina della Squadra Mobile che riusciva, così, ad individuare un giovane, residente nella bassa, titolare di una Megane grigia, controllato, in più occasioni, con soggetti gravati da precedenti per rapina. In particolar emergeva un legame tra il soggetto e D.G. che la Squadra Mobile aveva individuato quale autore della rapina consumata in danno della panetteria “Pane più” (per quella rapina ad ottobre 2017 diveniva irrevocabile la sentenza di condanna a due anni per il D.G.).

Si avviava, così, una stringente attività di indagine che consentiva di raccogliere gravi elementi indiziari a carico del gruppo in ordine alla rapina del Supermercato Ecu.

L’A.G. delegava, quindi, per il soggetto individuato quale “palo” una perquisizione delegata; all’esito della esecuzione, il giovane, con alle spalle dei problemi di droga, decideva di collaborare alle indagini rendendo ampie dichiarazioni confessorie agli investigatori della Squadra Mobile. Le dichiarazioni confermavano, in pieno, la ricostruzione investigativa ed offrivano nuovi elementi per la rapina consumata in danno di un bar-tabaccheria a Masone.

Sulla scorta degli elementi acquisiti il P.m. titolare del fascicolo, dott.ssa Chiesi, richiedeva al G.I.P., dott. Ramponi, la custodia cautelare per il D.G. e Z.V..

Di intesa con l’A.G. si è scelto di pubblicare alcune porzioni delle riprese di video sorveglianza degli esercizi rapinati poiché i soggetti, pur travisati, potrebbero essere riconosciuti, per fisionomia e movenze, da altri possibili vittime di rapina. È fortissimo, infatti, il sospetto che il gruppo si sia reso responsabile di altre rapine in provincia di Reggio ed aree limitrofe.