Sono stati inaugurati questa mattina alla presenza delle autorità regionali, locali e della cittadinanza, 4mila metri quadrati di nuova edificazione dell’Ospedale Franchini di Montecchio, ultima tappa di un percorso di complessivo adeguamento che aveva preso il via nell’anno 2000.

Con il rifacimento del “Corpo C”, iniziato nel 2015 e costato 6 milioni di euro, l’ospedale giunge a un assetto organizzativo e funzionale considerato definitivo. La cerimonia è stata l’occasione, inoltre, per presentare l’intervento di manutenzione straordinaria svolto sul “Corpo A”, edificio facente parte del nucleo originario dell’ospedale che risale agli anni ’50.

Insieme agli altri cinque ospedali del territorio, l’Ospedale “E. Franchini” di Montecchio Emilia è parte integrante del Presidio Ospedaliero unico dell’Azienda Usl di Reggio Emilia. In considerazione della sua particolare posizione geografica, posta al confine tra le provincie di Reggio Emilia e Parma, è il riferimento per i cittadini del Distretto di Montecchio e per la Val d’Enza. Nel corso di oltre un decennio la struttura è stata oggetto di interventi di ristrutturazione, ammodernamento e riqualificazione che ne hanno progressivamente adeguato gli standard assistenziali, alberghieri e di sicurezza ai requisiti dettati dalla normativa per l’accreditamento delle strutture pubbliche.

Nel corso della cerimonia hanno portato i saluti il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, il presidente della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi, il sindaco di Montecchio Paolo Colli. Erano presenti i sindaci dei Comuni della Val d’Enza delle Province di Reggio Emilia e Parma. Ad accoglierli era Fausto Nicolini, direttore generale dell’Azienda Usl di Reggio Emilia che, nel suo intervento, ha sottolineato: “Rispetto agli altri ospedali della provincia, l’evoluzione del Franchini avvenuta in oltre un decennio è stata la più rilevante, caratterizzandosi per innovazione strutturale e organizzativa e per funzionalità estetica”. Ha posto in evidenza, inoltre, il suo ruolo di ospedale di prossimità anche per la provincia parmense, confermando che “la tutela della salute non conosce confini geografici”. Quanto all’entità degli investimenti “dei 50 milioni destinati ai servizi sanitari del distretto di Montecchio, 35 sono stati assorbiti dall’ospedale e provengono per il 93,5% da risorse aziendali”. Un riferimento, infine, al presidio ospedaliero unico, vera sfida organizzativa della nuova Azienda Usl nata nel luglio scorso, destinato a trasformarsi in un network di ospedali “obiettivo al quale arriveremo con gli ospedali della provincia in gran parte riqualificati; dopo quella dell’Ospedale di Correggio nel Dicembre 2017 e del Franchini oggi, in primavera presenteremo la riqualificazione dell’ospedale di Guastalla”.

Il nuovo assetto del “Corpo C” dell’Ospedale Franchini

Al piano terra trova posto il nuovo Pronto Soccorso che gode, rispetto al passato, di una collocazione più adeguata in termini di comfort per i pazienti e di spazi di lavoro per gli operatori. Essendo parte integrante del Dipartimento di Emergenza–Urgenza aziendale il servizio svolge attività continuativa sulle 24 ore, con circa 20mila accessi all’anno, e garantisce attività di emergenza territoriale in ambito extra-ospedaliero con l’attivazione diretta del mezzo di soccorso avanzato (automedica) con una media di oltre 1.100 interventi annui. La sede è dotata di una sala di osservazione, quattro ambulatori, due dei quali possono ospitare due pazienti per volta, studi, locali di supporto, sala di attesa e locale di accettazione/triage.

Al primo piano sono ospitate le attività di tipo chirurgico con le specialità di oculistica, l’ambulatorio ortopedico e la sala gessi, gli ambulatori a servizio dei reparti di chirurgia e ortopedia, anestesia e urologia.

Al secondo piano sono i 14 posti letto dei settori di Alta Intensità di Cura (AIC), Osservazione Breve Internistica (OBI) e le degenze per pazienti cardiologici.

Gli 8 posti letto del settore AIC sono destinati ad accogliere pazienti in condizioni critiche in quanto portatori di patologie gravi oppure sottoposti a interventi importanti. I letti di degenza sono dotati di monitoraggio multiparametrico per la costante valutazione degli indicatori vitali (ritmo cardiaco, frequenza respiratoria, pressione arteriosa). Sono presenti, inoltre, ventilatori per la ventilazione non invasiva, telemetri ed ecografi. Il settore ricovera ogni anno circa 600 pazienti che, superata la fase critica, vengono trasferiti in altri settori dell’ospedale per il completamento del percorso di cura.

Il settore OBI ha in dotazione 4 posti letto per pazienti che necessitano di approfondire, entro le 24 ore e in condizioni di sicurezza, l’iter diagnostico/terapeutico evitando così un ricovero prolungato. I sintomi più frequenti sono il dolore toracico, le aritmie da fibrillazione atriale, gli episodi sincopali, gli attacchi ischemici transitori, gli iniziali segni di scompenso cardiaco e diabetico.

Completa la dotazione di posti letto del secondo piano una stanza di degenza a due letti dedicata ad ospitare pazienti affetti da malattie cardiologiche. Il piano ospita, inoltre, servizi igienici dedicati, spazi per il personale e locali di supporto.

La manutenzione straordinaria del “Corpo A”

Con un investimento pari a 350mila euro, i lavori completati nel corso del 2017 hanno dato sede definitiva, al primo piano, ai reparti chirurgia, ortopedia, e alla degenza urologica, in posizione complanare al comparto operatorio. Al secondo piano ha trovato posto il reparto di medicina interna.

L’Ospedale Franchini dal 1959 ad oggi

Inaugurato il 29 giugno del 1959, l’Ospedale Franchini ha beneficiato nel corso dei decenni di interventi di ampliamento, riqualificazione e ammodernamento volti a ridistribuire i servizi in conformità a recenti norme di sicurezza e a standard alberghieri più attuali.

Nel 2008 è stata inaugurata la nuova piastra polifunzionale, il corpo F, che ha aggiunto all’ospedale una superficie di 5.400 metri quadrati suddivisi su tre piani, dotandolo di un nuovo comparto operatorio e un ulteriore punto di accesso divenuto ingresso principale.

Nel 2011 è stata ultimata la ristrutturazione del corpo D e di una parte del corpo B (ottagono), completata nel 2014 con l’intervento sull’ala ovest. Nello stesso anno è stata trasferita la cappella ospedaliera e nel 2015 sono stati realizzati i lavori di climatizzazione al primo e secondo piano dell’edificio storico, ala nord del corpo A. Dal 2000 ad oggi l’investimento sull’ospedale è stato di oltre 35 milioni di euro, quasi interamente finanziato con fondi aziendali.

L’attuale dotazione dell’Ospedale è di 119 posti letto, di cui 112 dedicati ai ricoveri ordinari e 7 alle attività di Day Hospital. Sono presenti, inoltre, 9 letti per l’attività dialitica. La dotazione di personale è di 311 unità tra cui 70 medici, 144 infermieri e 16 ostetriche.

Nell’anno 2016 la struttura ha ricoverato 5.213 pazienti, di cui 5.068 (78%) in regime ordinario e

1.145 (22%) in regime di Day Hospital. I principali dati di attività vedono 51.673 esami di  diagnostica per immagini, 5.261 sedute dialitiche, 639 parti, il 29% dei quali con taglio cesareo.