“Rappresentare le imprese del commercio e dei servizi, ma anche i professionisti, è sempre più importante e strategico. In un mercato sempre più globalizzato il valore del contatto umano, della qualità del rapporto esercente-cliente e l’attenzione della consulenza personalizzata, rappresentano un valore aggiunto strategico che non vogliamo e non possiamo perdere. Anche perché, è quasi superfluo dirlo, le imprese del commercio e dei servizi sono presenti sul territorio e fanno vivere i nostri centri urbani e i nostri paesi. Senza il piccolo commercio, il cosiddetto commercio di vicinato, interi paesi perderebbero la propria anima e i centri storici non sarebbero appetibili non solo per i residenti, ma nemmeno per i turisti e per i visitatori”.

Si presenta con queste parole Daniele Casolari, neo segretario Licom (l’associazione di commercio, servizi e terziario aderente a Lapam Confartigianato Modena e Reggio Emilia e che conta circa 5mila associati nelle due province), che prende il posto di Marco Poletti. Casolari è giovane ma ha già esperienza di associazione ed è anche coordinatore sindacale Lapam Confartigianato. Il neo segretario Licom riprende: “Oltre a ringraziare l’associazione per la fiducia e chi mi ha preceduto, credo sia importante dare un impulso ancora maggiore alla formazione e alla consulenza personalizzata per le piccole imprese commerciali e di servizio. I numeri ci dicono che in particolare i servizi e il terziario stanno crescendo, e dunque vanno sostenuti in questa crescita, e il piccolo commercio sta sempre più innovando, cogliendo le occasioni offerte dal web come opportunità e non come ostacolo. Inoltre – chiude Casolari – ci stiamo muovendo sul tema del marketing territoriale: il turismo è in crescita e va valorizzato”.

La chiosa finale è per Cinzia Ligabue, commerciante e presidente Licom: “Il nuovo segretario è giovane e questo aiuterà a proseguire sulla strada dell’innovazione. Il commercio e i servizi rappresentano settori in rapida evoluzione e gli imprenditori che lavorano in questi ambiti devono restare aggiornati e avere sempre nuove idee. Mantenendo, però, quella specificità molto emiliana del rapporto col cliente e della capacità di essere flessibili per fidelizzare i consumatori”.

La chiusura è su alcuni problemi che restano purtroppo aperti: “Penso alla sicurezza – afferma Ligabue – che resta un tema su cui chiediamo un maggior impegno da parte delle amministrazioni, all’accesso al credito che resta molto faticoso, a una deregulation non sempre opportuna che costringe i piccoli a un super lavoro per restare sul mercato, alle grandi superfici e al fatto che, contrariamente a quanto accade in altri Paesi, non ci siano sostegni alle piccole imprese commerciali con gli oneri incassati dalle aperture di Grande distribuzione organizzata (Gdo). E, purtroppo, tanti piccoli chiudono con conseguenze di carattere economico e non di rado anche sociale per il valore di presidio del territorio del commercio di vicinato”.