“A quanti altri ancora mercati della Versilia o di Forte dei Marmi dovremo assistere quest’anno? – chiedono gli operatori ambulanti modenesi e ANVA-Confesercenti Modena con riferimento al prossimo, in programma domenica 11 febbraio a Castelnuovo Rangone – Il presunto valore aggiunto ai comuni che li ospitano, o il richiamo che dovrebbero generare non nascondono il danno soprattutto economico causato agli operatori del commercio ambulante modenesi per il continuo susseguirsi di queste manifestazioni. E le ricadute negative si toccano con mano: mercati settimanali quasi deserti, acquirenti in drastico calo e incassi col segno meno. La nostra netta contrarietà a questo evento come a tutti gli altri del genere, in cui vengono chiamati commercianti da fuori regione a discapito di quelli modenesi, è netta. E per la sola semplice ragione che queste scelte operate dalle amministrazioni comunali aggravano ulteriormente la già non facile situazione vissuta dal commercio ambulante locale alle prese tra crisi dei consumi e fisco.”

“Riteniamo doveroso ricordare all’Amministrazione comunale che questi eventi non hanno una vera caratterizzazione merceologica o geografica e spesso si vendono capi “made in china”. Perché e lo sottolineiamo, al di là del nome evocativo vengono commercializzate le medesime merceologie e gli stessi prodotti del mercato settimanale.”

“L’attrattività di Castelnuovo come del suo territorio – concludono ANVA-Confesercenti e FIVA-Confcommercio – se è questo l’obbiettivo dell’Amministrazione comunale, la si ottiene valorizzando al meglio ciò che il territorio stesso offre. Evitando di andare a cercare altro, altrove. A scanso di equivoci, nessuno dunque parla di vietare iniziative simili che hanno anche ritorni per il commercio in sede fissa, quanto invece di realizzare iniziative di valorizzazione del centro, coinvolgendo (cosa che spetta al Comune), le imprese locali, comprese e soprattutto quelle che operano su suolo pubblico”.