La firma, nei giorni scorsi, da parte della direzione delle Fonderie Cooperative di Modena del protocollo proposto dalla Giunta che prevede lo spostamento dello stabilimento nell’ambito del perimetro comunale, è sicuramente un dato positivo. Tuttavia lungi dal chiudere la vicenda questa firma al contrario apre un percorso, quello del trasferimento, di cui devono essere chiariti diversi aspetti delicati quanto essenziali.

Primo fra tutti quello delle risorse economiche necessarie per sostenere i costi del trasferimento e la garanzia di tutti i posti di lavoro. Dove, come ed in che tempi si raccoglieranno i milioni di euro necessari all’operazione? In secondo luogo, per la tutela sia della salute dei lavoratori e dei residenti in zone limitrofe al Navicello sia dell’ambiente, diventa essenziale capire quale sarà il ciclo produttivo previsto nel nuovo impianto e come verrà realizzato.
L’utilizzo di forni elettrici al posto del cubilotto è assolutamente importante per l’impatto ambientale, ma oltre a capire quali tipi di forni elettrici verranno impiegati, diventa essenziale capire anche come si pensa di delineare le altre fasi del ciclo a partire da formatura, distaffatura, rifinitura, nonché gestione delle terre ecc… e se tutto questo garantirà quelle che per noi sono condizioni imprescindibili, ovvero la piena occupazione del personale e la tutela dell’ambiente. Diventa pertanto essenziale il ruolo dello studio di impatto ambientale e la sua condivisione da parte di tutti i soggetti interessati.
Sotto il profilo organizzativo dovranno essere chiariti anche i risvolti sulle attività svolte presso lo stabilimento di Codigoro (Ferrara). L’incontro sindacale di giovedì prossimo 8 febbraio con l’azienda, sarà certamente un primo appuntamento importante per iniziare ad affrontare questi temi, ma questo da solo non è sufficiente.
Per questo la Fiom-Cgil ribadisce la richiesta, già fatta diverse volte e per ora rimasta inascoltata, di costituire una Commissione per la gestione del percorso che coinvolga azienda, istituzioni, sindacati e per quanto possibile i cittadini ed abbia un carattere pubblico e trasparente. La salvaguardia dell’occupazione, della sicurezza ambientale e della salute dei lavoratori e dei residenti sono per la Fiom-Cgil la chiave per la risoluzione della vicenda Fonderie Cooperative.