«Tagliole di Pievepelago e l’area del Lago Santo sono da troppo tempo in una intollerabile situazione di ritardo tecnologico, che sta oltremodo penalizzando la decina di attività presenti – tra alberghi, rifugi, ristoranti e bar – per le quali la presenza di una linea telefonica è conditio sine qua non per poter stare sul mercato e non fuggire dal nostro Appennino».

Così si esprime Confcommercio Pievepelago in merito all’endemico problema dovuto all’assenza di una adeguata infrastruttura telefonica e reso ancora più acuto in un periodo così cruciale per gli affari come quello invernale.

«In questi anni – puntualizza l’Associazione di categoria – abbiamo più volte sollecitato le Istituzioni locali ad adoperarsi affinché venisse colmato il gap tecnologico che attanaglia la frazione, ma ad oggi non pare essere stato fatto alcun passo in avanti, visto che le imprese del territorio lamentano gravi disservizi nello svolgimento della propria attività».

«Mettetevi nei panni di un ristorante o di un albergo – afferma Confcommercio – che si trovano nell’assoluta impossibilità di gestire in modo continuativo le prenotazioni, i rapporti con i fornitori e addirittura i contatti con i mezzi di soccorso ove si renda necessario il loro intervento».

«Senza considerare il fatto – prosegue la nota – che le attività non possono nemmeno far utilizzare il Pos, reso peraltro recentemente obbligatorio per legge, disincentivando così gli acquisti di souvenirs, di prodotti tipici locali, nonché la consumazione di pranzi e cene presso i pubblici esercizi presenti».

«Bisogna che la politica e gli enti preposti – conclude Confcommercio – scelgano se lasciare le cose come stanno favorendo la fuga di attività strategiche per il territorio o se, come si suol dire, rimboccarasi le maniche per mettere finalmente in condizione gli imprenditori di lavorare con profitto e al passo con i tempi».