Il Consiglio direttivo della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, presieduto da Franco Bernabè, nella riunione del 24 gennaio scorso ha deciso di inserire nella lista propositiva italiana dei siti naturalistici per il Patrimonio Mondiale dell’UNESCO il sito “Grotte e carsismo evaporitico dell’Emilia-Romagna”, facendo seguito alla candidatura proposta dalla Regione Emilia-Romagna e fortemente sostenuta dal Ministero dell’Ambiente.

Della lista fanno parte i siti selezionati dagli Stati proponenti e ritenuti di eccezionale valore universale, adatti al successivo inserimento nella “World Heritage List” dell’Unesco.

L’ inserimento delle aree carsiche gessose emiliano-romagnole nella “Tentative List” italiana rappresenta il frutto del lavoro di coordinamento di Università degli Studi di Bologna e Università di Modena – Reggio Emilia, Enti di Gestione per i Parchi e la Biodiversità, Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio, Enti locali, realtà territoriali e associazioni, lavoro svolto dalla Regione Emilia-Romagna a seguito della condivisione della proposta della Federazione speleologica dell’Emilia-Romagna, nella convinzione della straordinaria ricchezza di opportunità che un’attenta valorizzazione della geodiversità può offrire al territorio.

È il primo passo istituzionale di un percorso certamente lungo e complesso, ma che, in caso di esito positivo, porterà al prestigioso riconoscimento, per i siti gessosi del nostro territorio, di Patrimonio Mondiale naturalistico UNESCO. Siti che, oltre ad essere quasi nella totalità già oggetto di tutela, sono i più studiati al mondo a partire dal XVII secolo, e rappresentano una assoluta eccellenza del territorio per valenza scientifica, paesaggistica, naturalistica e culturale.