L’Anpi di Sassuolo con la collaborazione  del circolo Arci di Modena e con il patrocinio del comune di Sassuolo, darà vita a un’iniziativa per le classi quinte del comprensorio di Sassuolo, dal titolo ai margini della storia. In una nota si legge che parlare oggi di Resistenza, non significa celebrare o riproporre l’epopea della resistenza bensì cercare nella guerra civile del’43 e 45 le risposte che ancora oggi l’educazione civile ci pone nel mondo odierno. I bambini verranno portati in luoghi simbolo della città e collegata a un tema specifico: dittatura,solidarietà, razzismo, bombardamenti, profughi e violenza.

Quello che mi lascia perplesso sono i soliti luoghi comuni di indottrinamento della sinistra, che ha per molti anni ha rieletto la storia suo modo per fare quei luoghi di quel periodo per farne un’arma culturale. Certamente il fascismo è stato un’errore storico che va equiparato al comunismo e al nazismo. Ma un dato di fatto è che la sinistra deve ancora fare i conti con la propria storia. Mi piacerebbe che nelle scuole sassolesi non si parlasse solo di una storia data solo da un punto di vista che è ideologizzato. Bisognerebbe parlare anche ai nostri ragazzi, degli orrori che ha portato il regime comunista e dei tanti morti che ha portato tale ideologia, ma sembra per qualcuno che ci siano morti di seria a e di serie b che non sono in qualche modo messi in discussione per non far venire a galla storie vergognose, attuate dai partigiani. Certamente il periodo storico è particolare e che ancora fa male. Ma mio avviso bisognerebbe parlare di tutti i regimi che hanno portato guerre civili e sangue. Perchè non ricordare agli studenti i martiri delle foibe, o la storia di Rolando Rivi, giovane seminarista ucciso dai partigiani o parlare dei giovani seminaristi di Marola che si dovevano difendere armati da rastrellamenti dei partigiani.  Perché non parlare dei regimi socialisti che hanno portato morti e fame nei paesi dell’ex Unione Sovietica. Mi pare che per una certa parte politica queste cose non bisogna parlarne perché fanno paura e bisogna solo parlare di quei famosi morti di seria A.

In ultima analisi si spiega la storia sempre in un senso unico che fa comodo a qualcuno per parlare della storia a proprio comodo e sotterrare i proprio errori e lasciarli nel proprio armadio del qualche proprio non si vuole parlare così facendo indottrinando i bambini in unica via. Penso personalmente per una convivenza civile parlare di tutti i morti per una sana educazione civile. Non solo parlare del fascismo errore storico ma anche degli errori del comunismo. Ma vedo spesso e volentieri che degli errori del comunismo non se ne vuole proprio parlare per non fare venire a galla verità storiche scottanti per la sinistra italiana. Bisognerebbe avere più onestà politica, per far crescere e onestamente l’educazione dei nostri ragazzi, ma si sa la scuola ci ha sempre propinato delle verità a metà e a senso unico. Ultima cosa che mi lascia perplesso è il patrocino del comune di Sassuolo, che dovrebbe non solo creare momenti di questo tipo ma anche di quelli che ho citato, ma che non ho mai visto. Speriamo in futuro vicino parlare anche di quei famosi morti di serie b come ho citato.

Marco Iotti ex segretario Cristiani Democratici Uniti