Dopo 65 giorni di sciopero continuativo con presidio, e numerosi incontri sia al Mise (Ministero dello Sviluppo Economico) che in Regione Emilia Romagna, nella giornata di ieri è stato firmato presso la Provincia di Modena l’accordo che chiude la complicata vertenza Vapor Europe, l’azienda di Sassuolo che aveva aperto una procedura di licenziamento collettivo per 30 dei 50 dipendenti su 50 con effetto dal 4 gennaio.
Erano presenti i sindacati Fiom/Cgil e Fim/Cisl, la direzione aziendale e Confindustria e i rappresentanti di Regione, Provincia e Comune di Sassuolo. L’accordo, votato all’unanimità dai lavoratori presenti in assemblea, prevede la riduzione degli esuberi da 30 a 20 e che gli stessi saranno esclusivamente su base volontaria, posticipando la data ultima dei licenziamenti dal 4 gennaio al 30 aprile 2018.

A coloro che volontariamente decideranno di accettare la collocazione in disoccupazione (Naspi) dall’8 gennaio al 30 aprile 2018, sarà erogato un incentivo all’esodo di 42.000 euro lordi in aggiunta all’indennità sostitutiva di preavviso.
A coloro che, dopo aver usufruito di tutto il periodo di Naspi (24 mesi) mancassero meno di 12 mesi per i requisiti pensionistici, in aggiunta all’incentivo all’esodo, verrà erogata un’ulteriore somma pari all’equivalente dei contributi pensionistici mancanti.

Entro Natale, a tutti i lavoratori che ne faranno richiesta sarà riconosciuto un anticipo del Tfr pari a 2.500 euro lordi.
Le istituzioni locali, Regione, Provincia e Comune, oltre ad aver dato un contributo importante per la soluzione della vertenza, si sono anche impegnati a verificare sul territorio situazioni che potranno permettere la ri-occupazione dei lavoratori che usciranno da Vapor Europe.

Non possiamo dire di essere totalmente soddisfatti per questo accordo che, per quanto basato su esuberi volontari, riduce il perimetro produttivo aziendale, anche se su tempi più lunghi rispetto a quanto aveva inizialmente posto l’azienda.
La vertenza Vapor Europe conferma il difficile rapporto tra territorio e multinazionali, quando queste decidono di delocalizzare le attività come accade anche per le attività della stessa Vapor Europe che da Sassuolo saranno portate in altri stabilimenti del Gruppo in Francia. Questa è l’ennesima vertenza con una multinazionale in cui, pur raggiungendo un accordo con importanti risultati economici per i lavoratori, non si è però riusciti ad incidere sulla scelta del piano di dismissione dell’azienda.
E’ opportuno che anche le stesse associazioni imprenditoriali, a partire da Confindustria, riflettano sul modo di agire delle multinazionali che sfruttano il territorio e senza farsi scrupoli decidono di abbandonarlo.
Fiom/Cgil Modena – Fim/Cisl Emilia Centrale