Il Sindaco Virginio Merola è intervenuto alla conferenza stampa di presentazione dei lavori di restauro della Fontana del Nettuno appena conclusi.

Di seguito il suo discorso:

“Sul basamento della Fontana del Nettuno c’è una scritta: “FORI ORNAMENTO, POPULI COMMODO, AERE PUBLICO” . Fu messa per significare che il monumento era stato costruito con denaro pubblico e che era a disposizione del popolo. Il quale prese così sul serio la faccenda che, di lì a poco dopo l’inaugurazione delle fontana nel 1566, cominciò a utilizzarla come vasca per lavare i panni o le verdure da vendere poi al mercato. Questo per dire che, evidentemente, era nel destino del “Gigante” diventare fin da subito uno di famiglia, una figura con la quale avere confidenza.
E’ il monumento che più di tutti rappresenta la bolognesità, collocato tra Palazzo d’Accursio e Palazzo Re Enzo, al centro della nostra identità. Sono felice e orgoglioso di avere dato il via a questo restauro che l’amministrazione comunale ha realizzato in equipe con uno straordinario gruppo di lavoro composto da 5 dipartimenti della nostra Università, dall’Istituto Superiore di Conservazione e restauro di Roma, della Soprintendenza alle Belle Arti, all’Istituzione Musei. Un ringraziamento a “QN-Resto del Carlino” che, attraverso una intensa campagna giornalistica ha suscitato il problema del restauro e ha accompagnato gli sforzi di noi tutti.
Uno sforzo che si è dapprima concretizzato nella grande generosità dell’intera città – dalle associazioni economiche e culturali, alla campagna di raccolta fondi lanciata dal Carlino, ai singoli cittadini – che ha permesso di aggiungere 550 mila euro ai 450 mila stanziati dal Comune e così arrivare al milione di euro che ha permesso la realizzazione di questo eccellente restauro frutto di studio, ricerca, impegno, lavoro e passione.
Non è stato facile riportare la Fontana del Nettuno a questa bellezza, alla sua bellezza. Dal giugno del 2016, quando il cantiere ha preso il via, i problemi e gli imprevisti ci hanno fatto toccare con mano la complessità dell’intervento, un monumento imponente e fragile che restituiamo a Bologna e all’Italia. Adesso che il cantiere è stato smontato daremo l’incarico a Mario Nanni, bravissimo progettista della luce, di realizzare un moderno impianto di illuminazione che possa adeguatamente valorizzare il Nettuno.
Solo ora possiamo farlo perché la progettazione del nuovo impianto di illuminazione presupponeva lo smontaggio del cantiere usato per il restauro.
Da anni la Fontana del Nettuno era muta, l’acqua che doveva costituirne l’essenza stessa era ferma, sparita. Oggi torna ad abbellire questa piazza e la nostra città, torna a scorrere nel tempo per ricordarci che la bellezza a non è scontata: esige cura, amore, rispetto, consapevolezza. La stessa attenzione che vorrei tutti noi portassimo, ricominciassimo davvero a portare, verso la nostra straordinaria città con un rinnovato senso civico di cittadine e cittadini consapevoli di essere seduti sulle spalle del “Gigante”.
È bello che questo ritorno del Nettuno coincida con i giorni del Natale: una festa nella festa e, a proposito, ringrazio anche l’Ascom per le buone cose portate oggi. Ci aiuta a comprendere la fortuna di essere bolognesi, per nascita o per scelta. Condividiamo il privilegio e la responsabilità di vivere in questa città. Una città che va avanti, che cresce, che cerca di risolvere le sue contraddizioni senza perdere di vista gli obiettivi fondanti della vita sociale: coesione, sviluppo, inclusione, solidarietà, incontro.
Perciò ricordiamoci una cosa importante: siamo protagonisti, apparteniamo a una città protagonista e consapevole delle sue grandi qualità, che gode di una grande reputazione in Italia e all’estero.
Questo restauro, che oggi ci consente di riabbracciare la Fontana del Nettuno tornata finalmente alla sua originaria bellezza, è l’esempio tangibile dell’operosità e dell’impegno quotidiano che questa amministrazione e i cittadini mettono nel loro lavoro.
Perciò questo è un giorno da ricordare, per ritrovare qui e tutti assieme un sentimento importante e che forse, troppo spesso, dimentichiamo: l’orgoglio di essere bolognesi.
Bentornato Gigante!”.