Un padre e un figlio guardano la storia svolgersi davanti a loro, nel mare di Lampedusa, un romanzo che racconta ciò che sta accadendo nel Mediterraneo – le traversate, i soccorsi, gli approdi, le morti – ma anche i rapporti tra un figlio, un padre e la malattia del fratello, zio del narratore: tutto questo è Appunti per un naufragio, libro edito da Sellerio con cui il drammaturgo e attore Davide Enia si è aggiudicato il premio ‘Anima’ per il sociale 2017, e che sarà oggetto del reading che lo stesso Enia terrà domani, martedì 5 novembre alle ore 21 a Carpi, presso l’Auditorium San Rocco, nel corso di un appuntamento a ingresso gratuito per stimolare la riflessione sul tema dei migranti, promosso da Fondazione Casa del Volontariato, ente strumentale della Fondazione CR Carpi, e Comune di Carpi, nell’ambito del Natale del Volontariato.

Lampedusa, da lepas, lo scoglio eroso dalla furia degli elementi, che resiste nella vastità del mare aperto. Oppure Lampedusa da lampas, la fiaccola che risplende nel buio, che sconfigge l’oscurità. Su questa isola protesa a sud, tra Africa e Europa, Davide Enia guarda in faccia chi arriva e chi attende, e narra la storia di un naufragio individuale e collettivo.
Da un lato una moltitudine in movimento, che attraversa intere nazioni e poi il Mar Mediterraneo, in condizioni al di là di ogni immaginazione. Dall’altro, a cercare di accoglierla, un pugno di uomini e donne sul confine di un’epoca e di un continente. Nel mezzo si è posto l’autore stesso, per raccontare la scoperta di ciò che accade davvero in mare e in terra, e il fallimento delle parole che si inabissano nel tentativo di comprendere i paradossi del presente.

A partire da una forte esperienza, dal toccare con mano la disumana tragedia degli sbarchi, Enia dà voce ai volontari, agli amici d’infanzia, alle testimonianze dei ragazzi che approdano miracolosamente sull’isola. E mette a nudo le conseguenze emotive di questa realtà toccante e sconcertante, soprattutto nel rapporto con il padre, medico da poco in pensione, che accetta di recarsi con lui a Lampedusa. Ritrovarsi assieme a testimoniare il dolore pubblico di quelli che approdano e di coloro che li salvano dalla morte, accanto a quello privato della malattia dello zio, li spinge a reinventare un rapporto, a forgiare un nuovo e inedito dialogo che si sostituisce ai silenzi del passato.

“Ho frequentato Lampedusa per anni. Ho visto sbarcarvi qualche migliaio di persone, ho incontrato il personale medico e gli uomini della Guardia Costiera, ho mangiato a casa dei residenti, sono uscito in barca con i pescatori, ho ascoltato ragazzi sopravvissuti alla traversata e ho dialogato con i testimoni diretti”. In Appunti per un naufragio emerge la vera storia di persone accomunate dall’esperienza della fragilità della vita, che come una rivelazione spinge ognuno verso un nuovo approdo, verso l’ascolto e la scoperta dell’altro.

“Davide Enia – commenta l’Assessora alle Politiche sociali del Comune di Carpi Daniela Depietri – è riuscito, con il talento che lo contraddistingue, nell’impresa di trattare un tema così complesso e tragico non con un taglio giornalistico, ma con gli strumenti propri della cultura, attraverso i sentimenti e le emozioni. L’iniziativa, dunque, aiuterà a stimolare la riflessione su un argomento che tocca molto da vicino ognuno di noi, oltre che la vita di migliaia di esseri umani, e a farlo allontanandosi dai sensazionalismi e dalla visione emergenziale sul tema, restituendone la sua piena umanità”.

Le fanno eco le parole del Presidente della Fondazione Casa del Volontariato Nicola Marino: “La Fondazione CdV è lieta di poter proporre, insieme al Comune, questo reading, inteso a stimolare una riflessione che si riallaccia sia allo spirito più autentico del Natale che a quello che anima le tante realtà del no profit del nostro territorio, ovvero quello di non dimenticarsi mai, e ancor meno in un momento di generale festa e letizia, di quanti, come i migranti, di quella felicità e letizia non possono godere. Il programma del Natale del Volontariato si apre insomma con un invito a non scordarsi degli ultimi, di chi vive ai margini, di chi, per poter festeggiare, ha bisogno del nostro aiuto e della nostra solidarietà.”