Un appello della Regione Emilia-Romagna al Parlamento, affinché venga approvata in tempi rapidi la legge che riconosce la figura dell’Educatore professionale.
La richiesta giunge attraverso le parole della vicepresidente e assessore al Welfare, Elisabetta Gualmini. “Sostengo con forza il disegno di legge ‘Iori’ sugli educatori professionali, oggi fermo al Senato. Sono trascorsi tre anni trascorsi dalla presentazione del progetto di legge: ora è tempo di agire e approvarlo- sottolinea Gualmini-. Le norme fanno finalmente chiarezza su alcune delicate professionalità che operano nell’ambito sociale, sanitario ed educativo, e sui relativi titoli di studio. Parliamo di oltre 200 mila persone, spesso giovani- spiega la vicepresidente- che si occupano del vastissimo mondo della fragilità: dai bambini molto piccoli agli anziani, dai disabili ai detenuti.

Li vediamo negli oratori, nelle associazioni, nei nostri servizi. Hanno a cuore- aggiunge la vicepresidente- la propria competenza e professionalità ed è giusto riconoscerla, e al tempo stesso semplificare una giungla ipercomplessa di titoli e settori lavorativi. Basti pensare anche solo ai pedagogisti, che nel settore della prima infanzia, in particolare in Emilia Romagna, svolgono un ruolo centrale. Naturalmente- conclude Gualmini- occorre operare in modo armonico e coerente rispetto alla recente riforma della scuola, mi riferisco al decreto legislativo 65 del 2017, ma auspico davvero una rapida approvazione del provvedimento”.

Il disegno di legge

Attualmente con il termine generico di Educatore si intende l’operatore che svolge la propria attività in diversi ambiti: all’interno dei servizi per bambini, adolescenti, anziani, con persone fragili o straniere, nella prevenzione e cura del disagio, in attività ludico-ricreative, sportive o rieducative. Con il disegno di legge “Disciplina delle professioni di educatore professionale socio-pedagogico, educatore professionale socio-sanitario e pedagogista” – approvato alla Camera i giugno 2016 e oggi fermo al Senato- si andrà al riconoscimento formale di questa professione, che richiederà come titolo di studio obbligatorio la laurea. In coerenza con gli indirizzi europei ed internazionali, la legge permetterà di disciplinare le professioni di Educatore e Pedagogista, per garantire con omogeneità, su tutto il territorio nazionale, servizi ed interventi educativi di qualità e adeguati ai fabbisogni della popolazione. A fianco dell’educazione formale viene riconosciuta l’educazione non formale, che richiede specifiche professionalità educative.