Sponde, cinture, farmaci, ma anche porte chiuse e nessuna possibilità di uscire dalla propria stanza. Sono gli strumenti più frequenti per contenere gli ospiti delle strutture residenziali per anziani. Vere e proprie barriere, fisiche o farmacologiche, che ne impediscono il movimento e le relazioni sociali, che non proteggono la persona anziana dal rischio di cadute e che possono causare gravi effetti negativi proprio sulle abilità motorie, cognitive e relazionali. La letteratura scientifica ha chiarito, invece, che la non contenzione riduce le fratture di femore.

Le 57 Case Residenza per Anziani presenti nel territorio dell’Azienda Usl di Bologna hanno avviato, da un paio d’anni, Liberi dalla Contenzione, un progetto per l’abbandono progressivo  delle forme di contenzione e per il miglioramento della qualità della vita delle persone anziane ospiti delle strutture residenziali. Ad oggi, il 65% dei 2.800 ospiti delle Case Residenza per Anziani bolognesi vive libero dalla contenzione.

Un primo bilancio del progetto, che coinvolge tutti i professionisti, sanitari e assistenziali, e le famiglie degli ospiti, sarà presentato e discusso a Bologna sabato 28 ottobre, a partire dalle 15.30, presso l’Aula Manzoli del Centro di Ricerca Codivilla-Putti, Istituto Ortopedico Rizzoli, via di Barbiano 1/10.

Parteciperanno, tra gli altri, Chiara Gibertoni, Direttore Generale della Azienda USL di Bologna, Virginio Merola, Sindaco di Bologna, Kyriakoula Petrapulacos, Direttore Generale, Direzione Cura della Persona, Salute e Welfare della Regione Emilia-Romagna, Mons. Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo Metropolita di Bologna.

Personalizzazione dei percorsi di cura e di assistenza, oltre che maggiore attenzione alle attività di relazione, socializzazione e mantenimento delle capacità di movimento sono, in sintesi, gli obiettivi che guidano Liberi dalla Contenzione, promuovendo un cambio culturale che investe tutte le professioni socio-sanitarie e le famiglie sui temi della qualità e sicurezza della vita all’interno delle strutture residenziali.