Prendersi cura della propria salute sessuale e riproduttiva fin dalla più giovane età, negli spazi giusti e nei tempi dedicati e, soprattutto, con persone opportunamente formate. Anche mettendo a disposizione, gratuitamente, contraccettivi presso i Consultori per gli under 26, nella prospettiva di assicurare ai giovani protezione e sicurezza nei rapporti.
È l’obiettivo della proposta di delibera illustrata questa mattina in Commissione consiliare congiunta (Politiche per la salute e Politiche sociali) alla presenza dell’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi.
Il documento “Indicazioni operative alle Aziende sanitarie per la preservazione della fertilità e la promozione della salute sessuale, relazionale e riproduttiva degli adolescenti e giovani adulti” fornisce indicazioni sugli Spazi Giovani da applicare in tutto il territorio dell’Emilia-Romagna per rendere omogenea l’offerta di servizi per la fascia di popolazione 14-19 anni, istituisce gli Spazi Giovani Adulti (per le persone dai 20 ai 34 anni) e prevede la contraccezione gratuita, nei servizi consultoriali, per tutte le donne e gli uomini di età inferiore ai 26 anni, e per le donne di età compresa tra i 26 e i 45 anni con esenzione E02 (disoccupazione) o E99 (lavoratrici colpite dalla crisi) nei 24 mesi successivi a un’interruzione volontaria di gravidanza e nei 12 mesi dopo il parto.

“Prendersi cura in ogni fase della vita, già a partire dall’adolescenza, della propria salute sessuale e riproduttiva significa preservare e proteggere la salute globale- sottolinea l’assessore Venturi-. Per questo, come Regione, vogliamo promuovere e rafforzare servizi mirati, dedicati ai giovani e giovanissimi. In quest’ottica, dare alle donne, e agli uomini, la possibilità di procurarsi metodi anticoncezionali gratuiti è un elemento di protezione, oltre che fisica, psicologica: l’esperienza della gravidanza inaspettata, sia che si decida di portarla avanti che di interromperla, incide profondamente sul vissuto delle persone, tanto più se molto giovani. Dunque-aggiunge Venturi- la contraccezione gratuita può contribuire a far diminuire sensibilmente le gravidanze inaspettate e ridurre ulteriormente le interruzioni volontarie di gravidanza, seppur già in costante calo in Emilia-Romagna a partire dal 2006”.

Spazi Giovani ancora più definiti
In Emilia-Romagna esistono già da molti anni, ma finora non erano stati pienamente “formalizzati”. Sono gli Spazi Giovani, garantiti dai servizi consultoriali (e dunque all’interno dei Consultori e delle Case della salute). L’obiettivo è rendere omogenea l’offerta per la fascia di popolazione 14-19 anni; infatti, con la proposta di delibera, si definiscono le caratteristiche di questi spazi – devono essere ad accesso diretto, senza appuntamento e senza impegnativa del medico, e senza oneri da parte dei cittadini – e l’équipe “minima”: ginecologo, psicologo e ostetrica. A livello numerico, ne è previsto almeno uno per ogni Distretto.

Una novità per la fascia 20-34 anni: gli Spazi Giovani Adulti
Spazi pensati per persone più grandi, tra i 20 e i 34 anni, ad accesso diretto e senza impegnativa del medico, tramite appuntamento e a pagamento. Rappresentano una novità gli Spazi Giovani Adulti, pensati per fornire gli strumenti per una pianificazione familiare consapevole, informare i cittadini sull’evoluzione della fertilità, promuovere attivamente stili di vita sani per la protezione della salute riproduttiva.

Contraccezione gratuita: per chi e in quali casi
La proposta di delibera contiene anche le “indicazioni operative alle Aziende sanitarie in merito all’offerta di contraccezione gratuita nei servizi consultoriali”. Obiettivo: prevenire le gravidanze inaspettate e le malattie sessualmente trasmissibili. È prevista, infatti, l’erogazione gratuita dei contraccettivi – ormonali, impianti sottocutanei, dispositivi intrauterini, contraccezione d’emergenza e preservativi femminili e maschili – nei servizi consultoriali a tutte le donne e uomini di età inferiore ai 26 anni e alle donne di età compresa tra i 26 e i 45 anni con esenzione E02 (disoccupazione) o E99 (lavoratrici colpite dalla crisi) nei 24 mesi successivi a una interruzione volontaria di gravidanza e nei 12 mesi successivi al parto. Per tutte queste categorie è prevista inoltre la gratuità anche della visita per la contraccezione e l’inserimento e rimozione dei dispositivi intrauterini e impianti sottocutanei.