La sfida carioca della velocità ha visto impegnati nell’edizione 2017  i quartetti  di USA, Argentina, Italia e Brasile. Nuova formula mista  con  i 50 rana e stile libero maschili e 50 dorso e delfino femminili.  Ai blocchi  la formazione  azzurra composta da Elena Gemo (dorso) Fabio Scozzoli (rana) Elena di Liddo (delfino) e Lorenzo Benatti (stile libero).

Il successo finale è andato ai padroni carioca, ma applausi a scena aperta sono arrivati a Lorenzo Benatti quando lo speaker e le cheerleaders della manifestazione hanno presentato l’ultima stagione agonistica del caripiano.

Un addio spettacolare in occasione della Raia Rapida, evento spettacolo che lo hanno visto sfidare Bruno Fratus, Federico Grobich e il bicampione olimpico Antony Ervin.

Talento cristallino, prima da farfallista e poi anche da stile liberista. Nato e partito da Carpi, si è evoluto difendendo i colori del NC Ghirlandina con cui ha vinto a ripetizione e vestito più volte l’azzurro a livello giovanile, Giochi del Mediterraneo e Coppa Latina comprese. Dopo la sfida, anche quella vinta, con il cancro sotto le mentite spoglie di un linfoma non-Hodgkin nel 2006, riparte con una nuova vita e lo  sbarco a Varese.

Una sfida che dopo aver di nuovo ingranato fisicamente lo riporta tra i grandi e lo porta a Roma al Circolo Canottieri Aniene, società con cui centra l’assalto al titolo assoluto dei 100 farfalla. Un anticipo all’approdo in azzurro ai mondiali di Shanghai 2011,  in cui fa la matricola e “scalpa” artisticamente il pivello Paltrinieri, poi come capitano alla XXVII Universiade  di Kazan 2013 con un bronzo come ricordo, fino ad assaggiare anche il cinema e dare corpo a Diabolik nel trailer di presentazione del 50° anniversario del personaggio delle sorelle Giussani.

Capitano dell’Aniene, fidanzato con Elena Gemo, impegnato nel progetto MasterSwim+ con gli amici Michele e Gabriele Cosentino, l’ironico Benatti  annuncia in mondovisione di voler appendere gli occhialini al chiodo nel momento e nel modo in cui nessuno se lo aspetterebbe: sotto lo sguardo del Christo Redentor  do Corcovado, con i piedi nell’acqua di una vasca olimpica, all’ombra del Pan de sucre. “Sono sicuro. Lo confermo al 99%”.