E’ stato inaugurato oggi a Modena il Centro di Ricerca Metal Additive di Hpe Coxa, alla presenza del presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e dell’assessore alle Attività produttive, Palma Costi.Il Centro è stato realizzato per assicurare in modo rigoroso l’integrazione tra progettazione, simulazione e produzione in un’ottica esclusivamente additiva, anziché, come avviene comunemente, limitarsi a produrre con le nuove “stampanti 3D” pezzi progettati secondo le tecnologie tradizionali.

Inserito in una logica di Smart Factory, il Centro di Ricerca Metal Additive è complementare alle tecnologie presenti all’interno del Mil, il Machining Innovation Lab realizzato lo scorso anno da Hpe Coxa, che unisce le tecnologie più avanzate di lavorazione meccanica, utensili e attrezzature, insieme ai sistemi di controllo di processo a scansione ottica.
L’investimento totale per il progetto ammonta a 8 milioni di euro, di cui 3,5 finanziati dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito della Legge 14 sull’attrattività, e ha previsto l’assunzione a tempo indeterminato di 20 ingegneri ricercatori.
Il modello di funzionamento del Centro prevede un responsabile operativo e al contempo una direzione scientifica, realizzata nell’ambito di una collaborazione col Dipartimento di Ingegneria di Unimore per sviluppare un programma scientifico di ricerca da abbinare alle attività produttive che il Centro è in grado di effettuare.

“Realizzato in tempi record – dichiara Andrea Bozzoli, amministratore delegato di Hpe Coxa – il Centro di Ricerca è stato progettato e creato per assicurare in modo rigoroso l’integrazione tra progettazione, simulazione e produzione in un’ottica esclusivamente additive”.

“Il progetto prevede la realizzazione del Centro stesso, l’acquisto di due stampanti 3D metalliche, un laboratorio metallurgico e metrologico. Senza tralasciare un altro importante aspetto, l’assunzione a tempo indeterminato di venti ingegneri ricercatori, la loro formazione continua e la realizzazione di un progetto pilota che validi il funzionamento del Centro stesso nella sua globalità”, spiega Bozzoli.

“Il ruolo di Accenture – dichiara l’amministratore delegato Fabio Benasso – è quello di agevolare la trasformazione digitale delle aziende, per contribuire alla crescita del Sistema Paese e del suo tessuto industriale e imprenditoriale.
Le imprese, se vorranno restare sul mercato, dovranno necessariamente raccogliere la sfida dell’innovazione tecnologica, ripensando i propri modelli di business in ottica di ecosistema aperto per innescare un circuito virtuoso di crescita e sviluppo sostenibile. A questo scopo abbiamo realizzato una rete di Centri che a livello mondiale offrono supporto alle aziende nell’accelerazione della loro agenda di trasformazione, accompagnandole nella sfida per cogliere i benefici e le opportunità offerte dalle nuove tecnologie. Ed è in questo contesto che si inserisce la collaborazione con Hpe Coxa per la realizzazione di un laboratorio di innovazione applicata in ambito Industry 4.0 che mette a fattor comune le risorse in un ambito di eccellenza”.

“DMG MORI significa soluzioni alle esigenze di produzione per ottenere efficienza, competitività e connettività attraverso la continua ricerca di innovazione tecnologica – sottolinea Ugo Ghilardi, Chief Operating Officer di DMG MORI Emea -.Questa innovazione passa attraverso le attività di ricerca, come quella in atto da molti anni con diverse università e centri di ricerca italiani, tedeschi e giapponesi, e sinergie pianificate e pensate per la traduzione negli ambiti produttivi, come quelle con Hpe Caxa create al fine di ottenere applicazioni specifiche per il settore Automotive Premium e Motorsport. Inoltre formare personale competente in grado di elaborare le attività di metodo e produttive, come ad esempio per le tecnologie additive, significa per DMG MORI costruire percorsi condivisi con partner di eccellenza come Hpe Coxa. Da qui il piano AME (Advanced Manufacturing Engineer) di DMG MORI e Hpe Coxa”.

‘‘Quello che inauguriamo qui oggi, finanziato anche con i fondi della nostra Legge sull’attratività, è un nuovo centro di ricerca in grado di relazionarsi con istituti di ricerca, laboratori e università contribuendo a sviluppare innovazione, migliorare il trasferimento tecnologico e creare quel terreno fertile che permette lo sviluppo di nuove start up, che a loro volta innescano processi di nuovo sviluppo e nuova innovazione – ha commentato il presidente della Regione Stefano Bonaccini –. L’obiettivo comune, come in una corsa di Formula 1, è quello di fare squadra riposizionando l’Emilia-Romagna tra le realtà più avanzate in termini di performance economica e di ‘spessore’ della comunità di ricerca, formazione e produzione. Vogliamo essere la regione d’Europa dove non solo studiare e formarsi, ma impiantare la ‘testa’ di cicli produttivi oggi più che mai globali”.

“L’immagine che rimane di questa azienda sono i tantissimi giovani che qui lavorano– ha aggiunto l’assessore Palma Costi-. Ingegneri, tecnici, operai specializzati: un prezioso patrimonio capace di interpretare la nuova realtà produttiva che si sta configurando. Competenze specialistiche, altissime, al servizio di aziende avanzate che contribuiscono all’upgrading delle aziende medie e più piccole con le quali interagiscono, aumentando le possibilità di occupazione lungo tutta la filiera, aiutandole a stare al passo con la nuova rivoluzione industriale e la digitalizzazione spinta”.