Prosegue il percorso di crescita dell’export dei distretti dell’Emilia Romagna (+0,8%) nel secondo trimestre del 2017, inferiore rispetto al totale dei distretti italiani (+4,3%) e al dato del sistema manifatturiero regionale (+4,2%), quest’ultimo influenzato positivamente dalla meccanica e dalla metallurgia. Meglio il dato distrettuale del primo semestre del 2017 (+3,3%), grazie alla buona partenza di inizio anno.

Sono questi i principali dati che emergono dal Monitor dei distretti industriali dell’Emilia Romagna curato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.

“Si possono osservare risultati positivi nei mercati maturi: sono stati trainanti il Giappone, il Portogallo, la Svezia, il Canada e la Svizzera. – commenta Tito Nocentini, direttore regionale di Intesa Sanpaolo – Rallentamento, invece, sui nuovi mercati, con una forte riduzione delle vendite in Turchia, Algeria e Egitto. Da sottolineare però il consolidamento della ripresa del mercato russo, che ha registrato una crescita dell’export a doppia cifra anche in questo trimestre (+22,6%), grazie alle macchine per l’imballaggio di Bologna, la food machinery di Parma e le piastrelle di Sassuolo.”

Dall’analisi per singolo distretto emerge un quadro positivo: hanno chiuso il trimestre in crescita 12 distretti su 19 monitorati.

Sostanzialmente stabile l’andamento del distretto delle piastrelle di Sassuolo che fa registrare un leggero aumento delle vendite nel secondo trimestre 2017 (+0,9%), grazie al buon andamento negli Stati Uniti.

Positiva la situazione del settore della meccanica. Hanno registrato una crescita quasi tutti i distretti, con performance brillanti soprattutto delle macchine utensili di Piacenza (+35,7%) e delle macchine per il legno di Rimini (+29%); bene anche le macchine per l’industria ceramica di Modena e Reggio Emilia (+9,7% secondo i dati ACIMAC), le macchine agricole di Modena e Reggio Emilia (+5,4%), le macchine per l’imballaggio di Bologna (+3,5%) e i ciclomotori di Bologna (+2,2%); ancora in calo, invece, la food machinery di Parma (-28,4%).

Luci ed ombre nel settore alimentare. Alla crescita di alcuni distretti come il lattiero caseario parmense (+29,2%) e di Reggio Emilia  (+14,5%) e i salumi di Parma (+14,5%), si contrappone il rallentamento dell’ortofrutta romagnola (-1,1%) e dei salumi del modenese (-7,4%); inoltre è proseguita la tendenza negativa per i salumi di Reggio Emilia (-9,5%). Nessuna variazione è stata registrata per l’alimentare di Parma.

Nel sistema moda si osserva una contrazione nell’export dei distretti, a causa dell’andamento della maglieria e abbigliamento di Carpi (-25,4%) e dell’abbigliamento di Rimini (-6,1%); bene invece le calzature di San Mauro Pascoli (+2,2%).

Continuano i segnali di ripresa per l’export dei mobili imbottiti di Forlì che prosegue il 2017 in crescita (+7,5%).

Hanno chiuso il secondo trimestre 2017 in lieve crescita le esportazioni dei poli tecnologici regionali, con risultati inferiori rispetto alla dinamica nazionale (+6,3% versus +13,9%). Ancora trainante il polo ICT di Bologna e Modena (+7,6%), che evidenzia un trend di sviluppo sostenuto sui mercati tedesco, statunitense e cinese. Brillante il polo biomedicale di Bologna (+16,9%) che rileva un ottimo andamento su alcuni importanti mercati, in primis, Germania, Russia e Arabia Saudita, e un balzo delle vendite nella Repubblica Dominicana. Ha chiuso, invece, in negativo il polo biomedicale di Mirandola (-1,7%), a causa soprattutto delle perdite subite in alcuni mercati come Svezia e Arabia Saudita; segnali positivi arrivano però da Belgio e Cina. L’andamento negativo è in parte da imputare a operazioni intercompany delle multinazionali, che oggi controllano una buona fetta di business ed esportazioni a Mirandola.