La Provincia mantiene la partecipazione nella società Autobrennero, nell’Agenzia per la mobilità (Amo), nel Gruppo di azione locale Antico Frignano, in Modena fiere, Seta e Lepida spa e conferma la dismissione della quota di partecipazione (pari all’1,60 per cento) dal Centro ricerche produzioni animali, mentre prosegue il percorso di dismissione, già deciso in passato, da Tper (Trasporto passeggeri Emilia Romagna), dall’Aeroporto di Pavullo e Promo (a seguito della decisione della Camera di commercio, socio al 90 per cento, di liquidare la società); è stata completata, invece, l’uscita da Citer, Banca Etica e Fer, anche queste decise con il Piano di razionalizzazione del 2015.

La ricognizione delle società partecipate, prevista dalla nuova normativa, è stata approvata, nei giorni scorsi, dal Consiglio provinciale (astenuti i consiglieri Marco Caiumi e Antonio Platis).

Come ha sottolineato Gian Carlo Muzzarelli, presidente della Provincia di Modena, «abbiamo ridotto e razionalizzato le partecipazioni, mantenendo quelle che riteniamo strategiche, tra cui l’Autobrennero, in relazione alle competenze principali che restano all’ente tra cui la viabilità».

Le società partecipate della Provincia in questi ultimi due anni sono scese così da 13 a sei.

Le partecipazioni confermate sono in Autobrennero, con una quota del 4,24 per cento, Amo (29 per cento), Lepida (0,0015), società che a livello regionale gestisce la rete a banda larga delle pubbliche amministrazioni e Seta (7,12 per cento) in quanto compatibili con le funzioni dell’ente su viabilità e trasporti, indicate dalla legge di riforma del 2014; alcune partecipazioni come il Gal (quota del 5,01 per cento), società che si occupa di sviluppo economico dell’Appennino, e Modenafiere (14,61 per cento) vengono per ora mantenute in attesa di un riordino dell’ente conseguente all’esito del referendum.