Tempo di bilanci per le PMI emiliano-romagnole della meccanica e subfornitura, a quasi un anno di distanza dalla presentazione del Piano Nazionale Industria 4.0 del Ministro Calenda. Secondo la fotografia dell’Osservatorio MECSPE con focus su Emilia-Romagna, presentato oggi a Modena da Senaf in occasione della quarta tappa dei “LABORATORI MECSPE FABBRICA DIGITALE, La via italiana per l’industria 4.0”, ben il 75% degli imprenditori della regione giudica positivamente o discretamente gli effetti sul settore (contro il 66% del dato nazionale), seppur esprimendo la necessità di un piano pluriennale e di una minore attenzione rivolta alle grandi imprese.

In particolare, tra le iniziative previste si attribuisce grande rilevanza all’iper-ammortamento per i macchinari funzionali alla digitalizzazione (78,6%), al miglioramento delle infrastrutture digitali abilitanti (61,5%) al credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo (57,7%), e al potenziamento del fondo di garanzia per le PMI (50,0%).
Al di là degli incentivi governativi – e in attesa che vengano definiti i dettagli di una loro riconferma nella prossima legge finanziaria – è chiara la propensione agli investimenti da parte delle imprese: il 35,5% degli imprenditori dichiara che continuerebbe a destinare parte del fatturato in innovazione anche in assenza di agevolazioni, segno che la trasformazione in corso è ormai matura e culturale. C’è comunque un 25,8% che continuerebbe a farlo riducendo però gli investimenti, mentre solo il 3,2% smetterebbe totalmente.

“L’Emilia-Romagna è terra di prestigiose realtà che continuano a rappresentare un’eccellenza per i distretti della plastica e dell’automotive – commenta Maruska Sabato, Project Manager di MECSPE (Fiere di Parma, 22-24 marzo 2018) – i dati dell’Osservatorio MECSPE sono una riprova di come le imprese emiliano-romagnole continuino in modo sistematico a seguire la via dell’innovazione, cogliendone le opportunità e non è un caso se proprio Modena, nel cuore della “Motor Valley” italiana, sia stata scelta come tappa dei “LABORATORI MECSPE FABBRICA DIGITALE, La via italiana per l’industria 4.0”. Raccontare attraverso la voce dei protagonisti in che modo i territori strategici come questo affrontino i processi di trasformazione verso la fabbrica del futuro contribuisce a fornire ulteriori spunti di riflessione a tutti gli attori coinvolti nei processi 4.0”.
Si respira dunque una consapevolezza positiva, anche tirando le somme sul proprio percorso verso l’innovazione e la valutazione della propria posizione aziendale in rapporto al processo di Industria 4.0: quasi la metà degli intervistati (43,3%) si sente in linea con le competenze richieste, mentre il 20% ritiene di stare precedendo le azioni dei competitor. Percezione che si estende anche ai benefici che la tecnologia sta apportando al personale: secondo il 65,4% degli imprenditori, questa è in grado di
migliorare la qualità del lavoro, mentre il 48,1% è convinto che i dipendenti la vedano come un’opportunità anziché una minaccia.
“I dati dell’Osservatorio MECSPE sull’Emilia-Romagna mostrano chiaramente come le imprese della Regione siano più avanti della media nazionale nel percorso di adesione al 4.0 – commenta Gianluca Marchi, Docente presso il Dipartimento di Economia “Marco Biagi” di UNIMORE – e a tal proposito risulta essere interessante il giudizio positivo o discreto che il 75% delle imprese regionali esprime sul Piano Industria 4.0 varato dal Governo rispetto al dato nazionale che si attesta al 66%. Altrettanto significativo è il dato che riguarda l’export, con quasi 8 imprese su 10 (78,9%) che dichiarano di esportare i propri prodotti e servizi, sebbene con un’incidenza variabile. In linea col dato nazionale risulta essere la percezione che gli imprenditori hanno di come la tecnologia stia migliorando la qualità del lavoro (65,4%) e le aspettative che le condizioni del proprio mercato di riferimento continuino a rafforzarsi nei prossimi tre anni (63,2%)”.
Dal punto di vista della preparazione complessiva che la quarta rivoluzione industriale richiede al personale nell’analisi e gestione dei dati, il livello di competenze è giudicato alto dal 26,9% degli intervistati (contro un dato nazionale del 19,3%) e medio da quasi 6 imprenditori su 10. Per migliorare la formazione il 71,4% delle aziende adotta o ha intenzione di adottare delle attività dedicate alle competenze digitali, rivolgendosi a professionisti e consulenti esterni (17,9%) o adottando metodi tradizionali come letture, confronti e dibattiti, corsi (14,3%). Solo il 7,1% si affida a metodi che prevedono il supporto di strumenti tecnologici.
Le PMI della meccanica e subfornitura che a oggi hanno introdotto nuove tecnologie abilitanti, hanno privilegiato soluzioni per la sicurezza informatica (88,2% contro un dato nazionale del 59,5%) e la connettività (70,6% contro un dato nazionale del 53,4%) – settori in cui si registra anche il livello di conoscenza maggiore da parte delle aziende – la simulazione (47,1% rispetto al 28,2% a livello nazionale), la produzione additiva (41,2% contro 26,7% del dato Italia). Entro la fine del prossimo anno, inoltre, la robotica collaborativa e il cloud computing saranno presenti nel 41,2% delle aziende e l’Internet of Things nel 35,3% di esse. Tra gli obiettivi, però, saranno i big data a godere degli investimenti maggiori, arrivando a essere così presenti in quasi la metà delle imprese emiliano-romagnole (47,1%), dato nettamente superiore a quello nazionale che si attesta al 22,9%.
La digitalizzazione generale raggiunta in azienda è alta, soprattutto quando si parla della relazione con il cliente e dei canali di vendita (60,7%), di progettazione e sviluppo del prodotto (53,8%) e di relazione con il fornitore di macchine (48,1%). Tra gli effetti maggiormente attesi, il 56,5% prevede fino al 15% di aumento dei ricavi, mentre il 77,3% prospetta lo stesso risultato per quanto riguarda la riduzione dei costi. Ma qual è la figura driver preposta a stimolare/guidare il processo di innovazione digitale in azienda? Il 26,7% indica l’imprenditore. A seguire, il Direttore/Responsabile IT (20%), il Direttore tecnico (16,7%) e il Direttore Ricerca & Sviluppo (3,3%).
Al momento, i principali fattori di rallentamento della digitalizzazione sono rappresentati da un rapporto incerto tra investimenti e benefici (per il 53,8% delle aziende), dall’arretratezza delle imprese con cui si collabora (34,6%), dagli investimenti richiesti troppo alti (30,8%), dalla mancanza di competenze interne e di una chiara visione del top management, nonché da troppi dubbi sulla sicurezza dei dati (23,1%) e, infine, dall’assenza di un’infrastruttura tecnologica di base adeguata (19,2%).
Per quanto riguarda gli investimenti nei prossimi anni, ben l’85,7% delle aziende è disposto a investire una quota del proprio fatturato per trasformare l’impresa in una Fabbrica Intelligente, con quasi 3 su 10 orientate a superare la quota del 10%. Solo il 14,3% non intende effettuare investimenti.

FOCUS – L’ANDAMENTO ECONOMICO DELLE PMI EMILIANO-ROMAGNOLE DEL COMPARTO DELLA MECCANICA E SUBFORNITURA I SEMESTRE 2017
L’andamento aziendale attuale risulta complessivamente soddisfacente per le imprese del comparto della meccanica e subfornitura emiliano-romagnole, con il 60,5% degli imprenditori che parla di performance aziendale molto positiva, il 34,2% che si dice mediamente appagato e solo il 5,3% contrariato. Soddisfazione che si può in parte spiegare guardando, in prima battuta, all’andamento generale nel I semestre 2017 e alle previsioni per l’anno in corso.
Nella prima metà del 2017 rispetto al 2016, infatti, i fatturati hanno registrato una crescita per il 51,3% delle aziende, mentre il 35,1% dichiara stabilità e il 13,5% un calo. Il portfolio ordini è giudicato adeguato ai propri livelli di sostenibilità finanziaria dall’81,6% delle imprese, contro un 18,4% per cui è inadeguato.
Per quanto riguarda le previsioni per la restante parte dell’anno in corso, sul fronte dei fatturati il 57,9% si aspetta una crescita, il 36,8% stabilità e il 5,3% prospetta un calo.

L’export resta fattore di traino per le PMI italiane con quasi 8 su 10 (78,9%) che dichiarano di esportare i propri prodotti e servizi, con un’incidenza variabile. Il 50% dichiara di realizzare all’estero meno del 10% del proprio fatturato, il 13,2% “dall’ 11% al 25%”, il 10,5% “dal 26% al 45%”, il 5,3% “dal 46% al 70%”.
Chi esporta punta prevalentemente verso gli Stati dell’Europa Centro-Occidentale (82,1%), seguiti da quelli del Nord America (35,7%) e dell’Europa dell’Est e Medio Oriente (25,0%). Circa il 17,9% esporta in Sud America, mentre la Russia e l’Africa Settentrionale (14,3%), l’Asia (10,7%), l’Africa Meridionale (10,7%) e l’Oceania rappresentano gli altri mercati di sbocco.
Non ci sono dubbi sul futuro del mercato in cui si trovano a operare le singole aziende: nei prossimi 3 anni, solo il 2,6% si aspetta una contrazione dello scenario in cui opera contro un 63,2% apertamente convinto dello sviluppo del proprio mercato di riferimento e un 34,2% che crede non ci saranno grosse variazioni rispetto all’andamento attuale.

Nota metodologica: l’indagine è stata condotta da GRS Research & Strategy su un campione rappresentativo di aziende della meccanica dell’Emilia-Romagna utilizzando il metodo CAWI (Computer Assisted Web Interviewing). L’indagine si è svolta nei mesi di luglio-agosto 2017.

I numeri di MECSPE 2017
45.817 visitatori, 105.000 mq di superficie espositiva, 2.051 aziende presenti, 10 Piazze dell’eccellenza, 58 Unità dimostrative e isole di lavorazione, 7 quartieri merceologici, 11 saloni tematici, 75 momenti formativi organizzati da aziende, università e associazioni.
I saloni di MECSPE
Macchine e Utensili – macchine utensili, utensili e attrezzature; Fabbrica Digitale – tecnologie informatiche per la gestione di una fabbrica intelligente; Motek Italy – automazione di fabbrica; Power Drive – Sistemi – Componenti – Meccatronica; Control Italy – metrologia e controllo qualità; Logistica – sistemi per la gestione della logistica, macchine e attrezzature; Subfornitura Meccanica – lavorazioni industriali in conto terzi; Subfornitura Elettronica – progettazione, lavorazioni elettroniche e componenti e accessori; Eurostampi, Macchine e subfornitura plastica – stampi e stampaggio; lavorazioni delle materie plastiche e della gomma; Additive Manufacturing – rapid prototiping e 3D printing; Trattamenti Superficiali – macchine e impianti per il trattamento e la finitura delle superfici; Nuovo salone dei materiali non ferrosi e leghe – alluminio, titanio, magnesio, compositi e tecnologie.
Le tappe dei “LABORATORI MECSPE FABBRICA DIGITALE, La via italiana per l’industria 4.0”
Gli appuntamenti itineranti nati con l’obiettivo di attraversare i territori strategici che stanno affrontando il percorso di adesione al Piano nazionale Industria 4.0 proseguono il tour. Dopo il successo di Vicenza, Bari e Parma, i talk in programma vedranno il confronto tra imprenditori e associazioni a Modena il 9 ottobre, con un focus su “Plastica e Automotive”. A seguire Brescia, a novembre, l’appuntamento dedicato ad “Alluminio, leghe leggere e Meccanica generale”; e Napoli, il 5 febbraio, dove si discuterà di “Materiali, Compositi e Aerospazio”. La roadmap termina a Parma all’interno di MECSPE, con un dibattito sui temi della formazione e delle nuove figure professionali all’interno della fabbrica 4.0