Egregio Direttore scrivo poche righe di commento a quanto affermato qualche giorno fa dal Presidente pro tempore dell’Unione dei Comuni Distretto Ceramico sig. Claudio Pistoni in merito al nuovo contratto Anaste da qualche mese siglato e applicato nelle strutture sociosanitarie private con preghiera di pubblicarle. Grazie e saluti.

Dalle affermazioni esposte dal Presidente Pistoni in merito al nuovo contratto Anaste si evince che non c’e’ stato un vero approfondimento nel merito ma semplicemente ha fatto proprie le considerazioni critiche inesatte e talvolta fuorvianti espresse  dalle O.O.S.S non firmatarie del suddetto contratto di lavoro senza peraltro sentire le ragioni delle controparti.

Sulla questione della rappresentatività di cui parla la delibera regionale da lui citata, è necessario ricordare che non esiste nessun organismo atto a certificarla nel settore privato, come invece nel pubblico dove l’ARAN  ne è l’ente preposto.

Ed è l’ARAN stesso a certificare la rappresentatività nel settore pubblico delle quattro sigle sindacali firmatarie del contratto Anaste, di cui ben tre sono anche membri del CNEL  ente che doveva essere abolito con il referendum dello scorso dicembre e che invece è ancora miracolosamente in vita e che rappresenta ancora l’”Olimpo” delle sigle sindacali italiane.tra cui anche CGIL , CISL e UIL e poche altre.

Ciò premesso si deve avere ben presente che l’autonomia negoziale privata, qual è quella propria della contrattazione collettiva, non implica alcun obbligo legale di contrarre con soggetti specifici, né limita la selezione e l’individuazione delle parti contrattuali che rispettino i requisiti legali di rappresentatività dei lavoratori.

Pertanto il contratto siglato è stato regolarmente trasmesso al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ed è pertanto perfettamente valido da maggio di quest’anno.

Nel merito del contratto vorrei precisare che ricalca  il precedente, con un tabellare più generoso (mediamente € 40 mensili ) e in aggiunta  un servizio di assistenza sanitaria integrativa a carico della parte datoriale .

Non è vero che viene disconosciuta la figura dell’Operatore Socio Sanitario (OSS) che continua ad operare come prima con le medesime funzioni e responsabilità.

Non è vero che l’orario di lavoro sia aumentato ma rimane di 38 ore settimanali .

La remunerazione prima in 14 mensilità viene attualizzata in 13 mensilità anche qui con qualche vantaggio per il lavoratore.

E’ vero invece che c’è  una decurtazione economica progressiva dei  primi tre giorni di malattia, ma quando l’evento comporta un’assenza superiore , la remunerazione viene integralmente corrisposta, compreso quella relativa ai primi giorni , restando tutte le tutele previste nel contratto precedente. Ma questo è   tema di estrema attualità ,che fa ormai parte di numerose piattaforme di trattative sindacali e inserito anche in altri contratti già in siglati recentemente per il miglioramento della produttività ed è normalmente benaccetto anche dai lavoratori , perchè limita al fisiologico il fenomeno delle assenze strategiche brevi e brevissime e che in particolare in aziende di servizi alla persona mettono in seria in difficoltà gestori e colleghi creando disservizi e malumori creando danno alla qualità del servizio svolto e al benessere  dei soggetti assistiti.

Concludendo, il  Presidente Pistoni stia sereno , non dubiti sulla qualità dei servizi svolti in provincia e in particolare nel territorio di sua competenza . Non caleranno a causa del nuovo contratto Anaste.

Si allarmi e si attivi invece per quanto gli è possibile per le carenze manifestate della regione Emilia Romagna che anziché impegnarsi in delibere di dubbia interpretazione come quella da lui citata,  potrebbe meglio impegnarsi a trovare le risorse per adeguare la remunerazione di tutti i servizi socio sanitari accreditati, praticamente ferma dal 2009 ponendo rimedio ad una situazione che sta mettendo in difficoltà la rete dei servizi, le strutture e quindi  tutto il sistema di accreditamento.

Sinceramente credo che il Presidente Pistoni che ha sempre dimostrato empatia per il nostro settore troverà il modo di dare un seguito a queste nostre legittime istanze.

Naturalmente mi rendo disponibile per qualsiasi chiarimento o approfondimento in merito.

Ing. Andrea Po – gestore strutture socio sanitarie